Il controcanto alla storia del Belpaese
L’Italia nelle Canzoni - La Storia d’Italia Cantata (Ala Bianca), un’opera rigorosa che rappresenta una sorta di controcanto complementare alla storia ufficiale della canzone italiana.
Secondo le patrie consuetudini, anche la festa per i 150 anni dell’unità d’Italia s’è risolta in un gran guazzabuglio di eventi, chiacchiere e polemiche.
Tra le iniziative più interessanti e meno pretestuose che hanno ingolfato le cronache, va segnalata anche la pubblicazione di questo bel cofanetto in 3 cd intitolato L’Italia nelle Canzoni – La Storia d’Italia Cantata (Ala Bianca).
Attenzione però: niente a che vedere con la solita compilation furbetta a beneficio dei consumatori da supermercato. Qui non troverete né Fratelli d’Italia, né Va’ pensiero, e neanche i classici della canzone napoletana o le hit sanremesi. L’impresa è ben più alta, paragonabile per certi versi a quella che in America l’etnomusicologo Alan Lomax partorì per conto della Library of Congress: riassumere attraverso 86 brani (canzoni sociali, “politiche” o comunque autenticamente popolari) l’evolversi del costume e delle idee del nostro Paese. Lampi nati dal basso, ma proprio per questo capaci di illuminare valori, proteste e speranze di tanti. Siamo ovviamente nell’ambito del folk più puro e rigoroso, quello cui basta una chitarra per sopravvivere, tramandato oralmente di generazione in generazione.
Si parte dai canti giacobini di fine Settecento e s’arriva ai giorni nostri. In mezzo le canzoni risorgimentali, le ballate anarchiche e quelle socialiste, gli inni che fecero da sfondo alle rivolte contadine e agli scioperi dell’era industriale, e poi il fascismo e la Resistenza, le canzoni degli emigranti e i mugugni del boom economico, fino agli ultimi ribellismi, figli dell’era no-global. Arrangiamenti ridotti all’osso e voci poco note (a parte alcuni nomi storici, gran parte degli interpreti non è neppure professionista) per un’opera rigorosa che rappresenta una sorta di controcanto complementare alla storia ufficiale della canzone italiana: anche se qua e là, spuntano pagine celeberrime, come Garibaldi fu ferito, Mamma mia dammi cento lire, Bandiera rossa… Una bella idea: per capire come eravamo e quanto siamo cambiati.