Il compito di pace dell’Europa. Il perché di un voto

Le ragioni di una partecipazione convinta alle elezioni di maggio per il rinnovo del Parlamento europeo. Il contributo del presidente internazionale del Movimento politico per l’unità. Il 2 aprile un appuntamento a Roma
Parlamento Europeo

L'euro-scetticismo si diffonde. Impossibile chiudere gli occhi sui gravi problemi del continente: il mercato del lavoro, le banche, le speculazioni e l'euro, i giovani e le loro prospettive, la pressione delle minoranze, le regole per l'ingresso, le guerre ai confini…

Allo stesso tempo, possiamo scegliere di guardare all'unità dell'Europa con uno sguardo più alto: l'integrazione economica e politica del nostro continente è la più importante conquista politica del secolo scorso e parte di un cammino irreversibile verso un mondo sempre più unito.

Se pensiamo – come è stato per Schumann, Adenauer, De Gasperi e, ancor prima nel corso di mille anni da Dante a Victor Hugo, da Cattaneo a Spinelli – che l'unità dei popoli europei segni un passo avanti, è anche nelle nostre mani contribuirvi. E questo è il momento: è urgente riaprire il dibattito in ogni sede, approfondire seriamente le tematiche sul tappeto, confrontarci senza timore anche con chi si dichiara scettico, cercare insieme le strade migliori per far rifiorire il "vecchio continente" e far sì che l’Europa offra – in modo migliore che nel passato, in una visione di pace – il proprio contributo all’intero pianeta.

Possiamo fare delle prossime elezioni per il rinnovo dell’euro-parlamento una pedana per un rilancio delle ragioni e degli obiettivi politici dell’Unione europea. Anche attraverso questo sito è possibile mantenere caldo e alto il dialogo. I centri dell'Mppu in Europa sono impegnati a promuovere, sostenere e diffondere iniziative. Mercoledì 2 aprile, ad esempio, si terrà a Roma, presso l'Antico oratorio dell'Arciconfraternita dei bergamaschi, in via Pietra 70, un dibattito cui parteciperanno Pasquale Ferrara, segretario dell'Istituo europeo di Fiesole, Michele Zanzucchi, direttore della rivista Città Nuova, e gli onorevoli Elena Centemero e Edo Patriarca.

Cardine fondamentale della cultura dell'unità che ci ispira e per cui lavoriamo è una parola nuova della politica, che anche di recente stiamo riscoprendo in tutta la sua forza: l'amore reciproco: «Dopo millenni di storia in cui si sono sperimentati i frutti della violenza e dell'odio, abbiamo tutto il diritto oggi di chiedere che l'umanità cominci a sperimentare quali potranno essere i frutti dell'amore. E non solo dell'amore fra i singoli, ma anche fra i popoli. (…) Ognuno scruti il fondo del proprio cuore: si interroghi sul contributo personale che può dare, sì che nessun essere umano si senta estraneo a questa "gestazione di un mondo nuovo"» (Chiara Lubich, 1988).

Per questo votiamo l'Europa, con una visione lungimirante che metta in rete nuove risorse ed esperienze già in atto, per dare spazio nello scenario mondiale ad un nuovo umanesimo di cui i popoli europei possano farsi protagonisti.

Votiamo la sua "Unità nella diversità” – come recita il suo motto –, per dare forza al "nuovo", dove storie e posizioni diverse si rispettano, dialogano ed aprono scenari di sviluppo, di condivisione. Votiamo il compito di pace che l’Europa ha fin dalla sua origine.

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