Il Cile scosso da un terremoto del XII grado della scala Mercalli

Quello di mercoledì è il sesto sisma per intensità registrato nella storia del Paese. Alla scossa di 8,4 gradi Richter e a quelle che si sono succedute, ha fatto seguito uno tsunami che ha reso necessaria l'evacuazione dalla fascia costiera di un milione di persone, già rientrate. Una decina le vittime
Terremoto in Cile

La terra ha tremato ancora una volta in Cile. Mercoledì sera, poco prima delle venti, una prima lunghissima scossa, forse di un minuto, stranissima perche sussultoria ed ondulatoria allo stesso tempo, ha raggiunto gli 8,4 gradi della scala Richter (pari ai XII gradi della Scala Mercalli, ndr), poi seguita da moltre altre, sempre intorno ai 7 gradi Richter, di cui una registrata verso le 20,30, della durata altri 30 lunghissimi secondi.

 

Immediatamente è scattata l’allerta per il rischio tsunami, che ha determinado l’evacuazione dalla fascia costiera di circa un milione di persone. A La Serena, a 100 km dall’epicentro, alcune persone hanno visto il mare ritirarsi mezzo chilometro. Un'ora dopo hanno ci sono state onde alte circa due metri. Vari villaggi di pescatori, nonché l’importante porto di Coquimbo, hanno subito danni.

 

L’epicentro del terremoto è stato individuato a circa 400 km al nord di Santiago, nella IV regione, nei dintorni della cittadina di Illapel, di 35 mila abitanti. Le vittime, nonostante la forza del fenomeno, sono state dieci, delle quali almeno tre decedute per infarto. Circa 600 persone sono state sfollate, mentre alla luce del giorno sono iniziate le verifiche dei danni a edifici e infrastrutture. I danneggiamenti più ingenti si registrano nelle zone più interne della IV regione, dove spesso le abitazioni sono costruite parzialmente con mattoni e fango (adobe), dunque più vulnerabili in questi casi. Ciò nonostante, si può parlare di danni non ingenti. La presidente della repubblica, Michelle Bachelet, ha invitato alla calma e ha spiegato che i soccorritori hanno già raggiunto le zone toccate dal sisma, dove insieme a vari ministri si recherà anche lei personalmente.

 

Per farsi una idea della forza sprigionata dalla natura, si può comparare questo terremoto con quello che nel 1980 sconvolse l’Irpinia, gran parte della Campania e della Basilicata, che raggiunse i 6,9 gradi Richter. Quello di questa notte ha superato gli 8 gradi…

 

Nel suo intervento Bachelet ha fatto notare che si tratta dell’ottava emergenza registrata da quando, nel marzo del 2014, è iniziato il suo governo e quello di mercoledì è il sesto terremoto per intensità nella storia del Cile. Alla siccità dello scorso marzo nel Nord sono infatti seguite le inondazioni nella regione dell’Atacama, la più arida del mondo. La mancanza di piogge su gran parte del territorio ha alimentato lo sviluppo di incendi che, per la seconda volta, hanno minacciato i dintorni di Valparaiso, dove lo scorso anno più di duemila case sono state distrutte dal fuoco per le stesse ragioni. In due occasioni, l’emergenza è stata provocata da eruzioni vulcaniche, che pure sono frequenti nel Paese. Viene da dire che i cileni vivono in un Paesi al quale la natura non regala proprio niente.

 

“Bisogna andare avanti”, dice la gente, quasi scrollandosi le spalle. In Cile sono cominciate le celebrazioni per l’anniversario dell'indipendenza del Paese,  il 18 ed il 19 settembre. Un momento tradizionalmente di festa e di incontro. E forse proprio questa circostanza sta alimentando in tutti uno spirito tenace e generoso, quello che caratterizza gli abitanti di questo Paese.  

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