Il Catechismo della Chiesa cattolica tradotti in farsi

L'iniziativa è dell'Università delle Religioni e denominazioni, situata a Qum, a sud di Teheran. Un chiaro segno dell'apertura che l’islam sciita dell’Iran sta mostrando da tempo
Santuario di Qum foto di Ralf Schumacher

L’Università delle Religioni e denominazioni (URD) si trova alla periferia di Qum, la città santa dell’Islam sciita, sorta ad una novantina di chilometri a sud dell’attuale capitale Teheran. Qum rappresenta il cuore dell’Iran religioso. Per capire la città e la sua dimensione spirituale, ed anche il valore di questo istituto universitario, è necessario visitare il grande santuario (nella foto) dove sono accolte le spoglie di Fatima Masumeh, sorella di Reza, l'ottavo imam dello sciismo duodecimane. Si tratta di un punto capace di generare una profonda dimensione spirituale.

Il santuario è immenso e vi si può avere accesso dai quattro punti cardinali. Chi lo visita – sono circa 15 milioni i pellegrini che vi arrivano in un anno – sono persone di ogni età, provenienza e ceto sociale. Oltre a saloni, a moschee, a centri di studio e di conferenze, al centro dell’immenso complesso si trova il sacrario coi muri ricoperti di argento e il tetto dorato. Uomini e donne si separano poco prima di arrivarvi e lo raggiungono attraverso due percorsi diversi per guardare il sarcofago attraverso le feritoie, toccandolo, baciandone anche solo la struttura esterna che lo protegge, o appoggiandovi la fronte. Si sente pregare sottovoce, bisbiglii che danno una dimensione di grande profondità ed emotività.

Senza aver visitato questo sacrario è impossibile capire una città che vive di spirito e di studio religioso: una popolazione non ben definita, ma che si avvicina al milione di abitanti ha fra i cinquanta e sessantamila studenti di Corano e di Islam. I centri di studio, spesso chiamati proprio seminari, sono circa centro. Pullulano le biblioteche come pure le librerie, sempre affollate.

Il contesto aiuta a capire e a dar valore a quanto sta succedendo presso la URD, dove circa duemila studenti stanno cimentandosi in studi sull’Islam, ma anche sulle altre religioni: il cristianesimo e l’ebraismo, ma anche buddhismo e induismo. L’apertura di questo centro di studio verso il mondo è notevole. La biblioteca fornitissima di testi di altre tradizioni ne è una prova lampante.

Proprio presso la URD si è completato recentemente un progetto ardito, ma significativo: la traduzione in lingua farsi dell’intero Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC). I protagonisti sono il prof. Ahmad Reza Meftah, direttore del progetto, e due traduttori – il prof. Sulemaniye ed il prof. Ghanbari – che hanno recentemente completato l'opera che, dopo essere stata verificata da diverse personalità cattoliche in Iran, sarà presto pubblicata con un'introduzione del card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.

Fra gli studenti del modernissimo ed elegante campus, non sono pochi quelli che si sono impegnati o che si stanno tuttora cimentando nello studio del cristianesimo. Su suggerimento di un accademico di provenienza americana, si è iniziato ad affrontare il CCC, ma soprattutto ci si è resi conto della necessità di tradurlo. Si trattava di una possibilità di conoscere la religione cattolica dal suo interno e dalle sue verità. Il CCC è stato tradotto prendendo, come testo di riferimento, la sua versione in inglese.

La traduzione è stata, poi, verificata da un cattolico italiano che parla perfettamente il farsi e che ha operato anche un esame alla luce della versione latina del CCC. Sono state fatte notare anche delle modifiche da apportare prima di arrivare alla versione definitiva. Alla URD tengono a precisare che il progetto è stato realizzato in accordo con la nunziatura a Teheran e, grazie a padre Franco Pirisi, salesiano che lavora in Iran da più di quarant’anni, si è potuta avere anche una nota introduttiva del card. Jean Louis Tauran, attuale Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

Questa iniziativa è segno del senso di grande apertura che l’islam sciita dell’Iran sta mostrando da tempo. Non sono pochi, infatti, gli scambi culturali e teologici che negli ultimi anni stanno avvenendo fra il clero sciita e teologi, monaci o operatori del dialogo interreligioso ed interculturale della Chiesa cattolica ed alcune chiese protestanti. La URD è nata proprio per facilitare questi contatti ed attualmente ha già protocolli di scambio con l’Università di Praderbon in Germania, con la Sorbona di Parigi, oltre che accordi con la Gregoriana a Roma.

Un aspetto interessante nella vicenda della traduzione del CCC, che sottolinea l’importanza dell’iniziativa dell’istituto accademico iraniano, riguarda proprio la questione della lingua farsi, che non può essere usata ufficialmente dalla Chiesa. Le lingue che i cristiani hanno la facoltà di usare, secondo la legge iraniana, sono l’armeno, il caldeo, il latino, l’inglese, l’italiano, ma non quella persiana, per eliminare il problema della possibilità di proselitismo. L’URD ha, quindi, realizzato un progetto che in tutti i modi non sarebbe stato permesso alla Chiesa in Iran.

La traduzione del CCC darà la possibilità a studenti di Qum di approfondire aspetti del cristianesimo direttamente da un testo teologico e pastorale fondamentale e non per vie indirette. Questo, d’altra parte, rappresenta uno degli aspetti più interessanti di questa università che promuove lo studio delle religioni direttamente sui testi sacri delle rispettive tradizioni. Lo si vede chiaramente dalle raccolte mantenute all’interno della sua grande biblioteca.

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