Il caro estinto
«Che rapporto esiste fra due coniugi, quando uno dei due è passato a miglior vita? E che rapporto esisterà quando saranno entrambi "di là"?
«Gesù ha risposto ai sadducei che la donna che ha successivamente sposato sette fratelli, di là non sarà moglie di nessuno. L'anno scorso ho perso mio marito, gli ho fatto dire tante Messe. Cos'altro devo fare?».
A.G.
I rapporti tra noi sono anzitutto rapporti “personali”: i “ruoli” danno ad essi una coloritura particolare. In fondo, Gesù è venuto a portare questa novità: il rapporto con Dio si specifica in rapporto da “figlio” a “Padre” e i rapporti tra noi, senza limiti, si qualificano nell’essere “fratelli”. «Non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro e voi siete tutti fratelli». Eppure, Gesù riconosce i ruoli: è “figlio” nei confronti di Maria e Giuseppe, rivaluta il rapporto uomo-donna nel matrimonio, dà agli apostoli un mandato ben preciso all’interno della Chiesa, riconosce il posto dell’autorità civile: «Date a Cesare ciò che è di Cesare». Ciò che cambia, nell’ottica di Gesù, è il “modo” di viverli: «Se io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri». Il politico, prima di essere “autorità”, è membro della polis, a cui è affidato il servizio di legare in armonia questo insieme di cittadini pari a lui.
Il Paradiso sarà l’esplosione dei rapporti: dove i rapporti particolari certamente rimarranno (Gesù con Maria…), ma non avranno nessuna connotazione di “esclusività”. L’amore costruito con una persona sulla terra, libero da ogni prevaricazione e strumentalizzazione, ci consentirà di vivere in pienezza di libertà il rapporto col Padre e con tutti.
La Messa, allora, “memoriale della morte e risurrezione di Gesù”, è anticipo di questo rapporto “nuovo” che fin d’ora possiamo vivere con coloro che ci hanno “preceduti”.