Il cammino delle quattordici porte
I castelli sono indubbiamente tra le “attrazioni” preferite dai bambini: e l’Italia ne pullula, da quelli noti a livello mondiale fino ai più piccoli. Anche oltreconfine però si può fare qualche scoperta interessante nell’ottica dei viaggi in famiglia: ad esempio il castello di Hochosterwitz, in Carinzia (Austria). Arrivarci è più facile che pronunciarne il nome, dato che si trova a circa un’ora dal confine di Tarvisio. Questo castello ha due peculiarità: la prima è quella di trovarsi su una rocca isolata alta 150 metri in mezzo ad un’ampia vallata, consentendo un colpo d’occhio non da poco; la seconda è che la strada che vi sale è costellata da ben quattordici porte, ciascuna di epoca diversa (le prime testimonianze di esistenza dell’edificio risalgono a poco prima del Mille), e ciascuna con il suo stile e le sue decorazioni.
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio vicino alla biglietteria (se ci sono almeno due bambini sopra i 6 anni è disponibile il biglietto famiglia), ci si può incamminare sugli 800 metri di strada che portano fino alla fortezza. È disponibile anche un ascensore, però lasciateci dire che è davvero un peccato usare quello perché ci si perde la parte più bella dell’itinerario: meglio prenderla con calma, magari mettendo i bimbi più piccoli in un marsupio o in uno zaino, che rinunciare del tutto. La strada si snoda quindi lungo muri merlati, ponti levatoi, feritoie, porte; le descrizioni sui cartelli appesi sono purtroppo solo in tedesco, per cui è necessario masticare almeno un po’ la lingua di Goethe per leggerli. Come facilmente intuibile, questa lunga serie di porte e fortificazioni è data dalle successive espansioni del castello, e dalla necessità di adeguare le difese allo sviluppo delle armi da fuoco. Sono infatti riconoscibili nella costruzione stili diversi, dai merli e feritoie a cui venivano scoccate le frecce, fino ai bastioni più possenti pensati per resistere anche a colpi di cannone.
Arrivati al corpo principale del castello, si entra nella corte centrale (dove si trova anche un ristorante, un negozio e servizi igienici). Nelle stanze visitabili è stato allestito un museo sulla storia del castello e della famiglia a cui tuttora appartiene, i Khevenhüller. Per i bambini tuttavia la parte più divertente sarà di sicuro la bottega del fabbro, dove è possibile vedere un fabbro all’opera. Se parlate tedesco, sarà felice di fare una chiacchierata con voi e raccontarvi i segreti del mestiere Scendendo si può poi fare una piccola deviazione per vedere la cappella; e concludere la visita poi nel borgo sottostante, raggiungibile tramite un comodo sentiero.
Se intendete poi pernottare in zona, è da segnalare il fatto che ci troviamo in una zona di montagne dolci, prevalentemente agricola: di qui il gran numero di agriturismi che offrono anche stanze. Non è necessariamente la soluzione più economica; però è anche vero che, trattandosi di strutture che hanno nella propria clientela soprattutto famiglie, è più facile che altrove trovare pacchetti famiglia, soluzioni o servizi rivolti a chi ha bambini (non da ultimo la possibilità di pranzare e cenare in loco con prodotti a km zero), per cui potrebbe comunque risultare una sistemazione conveniente. Noi ad esempio abbiamo alloggiato in un agriturismo che, oltre a trovarsi in una posizione panoramica particolarmente piacevole, disponeva di un’ampia area giochi per bambini, animali di ogni genere – finanche alpaca – da andare a conoscere, e numerose passeggiate nei dintorni, oltre che di una cucina casalinga e gustosa.