Il cambiamento possibile
Nel confronto tra i dati Istat di gennaio-settembre 2010 e gennaio-settembre 2011, l’occupazione in Puglia è cresciuta. E il dato più importante è che a crescere è stata l’occupazione femminile. Sotto il profilo dinamico il tasso di occupazione in Puglia è cresciuto in modo nettamente superiore rispetto a tutte le ripartizioni considerate e alla media nazionale. L’incremento, pari a 1,5 punti percentuali, è superiore di un punto a quello della media nazionale e di 0,8 punti a quello del Nord del Paese. Sono i dati divulgati al convegno “Vedo Rosa”, conclusosi oggi presso l’Università degli studi di Bari, organizzato dalla regione Puglia, assessorato al welfare e alle pari opportunità e dalla consigliera regionale di parità.
Moltissime le iniziative e i finanziamenti stanziati a favore dell’occupazione e della lotta alla discriminazione femminile nella regione. Tra questi, 16 progetti per costituzione di patti sociali di genere, volti a favorire la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro, che consentano il rispetto dei diritti fondamentali della persona, la distribuzione equa dei carichi di cura familiare tra i sessi, nonché l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro delle donne.
Ancora, tra le iniziative avviate ci sono gli incentivi pari ai contributi previdenziali versati dai datori di lavoro per l’assunzione di assistenti familiari iscritti negli elenchi provinciali del progetto R.O.S.A., il sostegno al reddito nei periodi di assenza da lavoro per motivi di cura familiare, l’estensione degli orari dei servizi socio-educativi, assistenziali e sanitari. Nell’ambito di queste iniziative nasce anche l’osservatorio sulla comunicazione di genere, con l’obiettivo di accrescere le conoscenze e le competenze rispetto al tema della comunicazione di genere all’interno dell’amministrazione e, all’esterno, nel mondo della comunicazione e delle agenzie formative e educative.
Le donne pugliesi, in questi due giorni a Bari, si sono ritrovate a condividere una speranza di cambiamento possibile, consapevoli che il loro contributo al mercato del lavoro, oltre che alla società intera, rende il mondo più umano, più giusto, più completo.