Il breve viaggio di Elena
Oggi l’autopsia della piccola Elena deceduta dopo vari tentativi di rianimarla dal coma
Un automa. Così è stata definita l’azione del docente universitario teramano, Luigi Petrizzi, che ha dimenticato la sua primogenita Elena in macchina , purtroppo deceduta dopo tutti i tentativi per rianimarla. È una tragedia sconcertante. Oltre il dolore e il silenzio non ci sono parole per poter esprimere i sentimenti che i genitori possano provare.
Eppure è spesso così la vita frenetica di tanti padri di oggi tirati tra il lavoro, la famiglia, le tensioni e le preoccupazioni. Anche a me è capitato di andare dritto al lavoro, invece che portare la figlia all’asilo, ma essendo più grande, 5 anni, si è subita accorta del percorso sbagliato e mi ha avvisato. Ci si può chiedere, ma come si fa a dimenticare una figlia in macchina? Sembra impossibile, ma può succedere. Il senso di colpa, inoltre, e il rimorso resteranno per sempre in fondo all’anima del giovane padre.
Due le buone notizie. La prima:in genere dopo altri fatti luttuosi simili le coppie si separano perché non riescono ad elaborare il dolore. Chiara Sciarrini, la mamma di Elena, ha, finora, avuto un comportamento esemplare. Incinta della secondogenita e prossima al parto ha dichiarato: “Non ho mai accusato Lucio e mai lo farò perché lui, e sottolineo questo, non è colpevole di niente. Quello che è capitato a lui poteva capitare a ognuno di noi, perché non ci si ferma mai e lui non si fermava perché si preoccupava di me, della mia gravidanza e della piccola Elena. Tutto doveva essere perfetto e io non mi dovevo preoccupare.”.
E lo stesso magistrato che sta indagando per omicidio colposo è convinto che l’uomo non ha coscientemente omesso assistenza ma che l’assenza della bimba dall’asilo da cinque giorni, il lavoro, la casa appena costruita, la moglie in dolce attesa, lo avrebbero distratto dal suo percorso abituale.
La seconda: la donazione degli organi. Il fegato della piccola Elena è stato destinato a Savona, il cuore a Bergamo, i reni a Roma. È stato commovente stamane ascoltare al radiogiornale di Radio1 delle 7 del mattino la mamma di Tommaso, un bimbo di 9 mesi di Savona a cui è stato trapiantato il fegato, che ha dichiarato: “La mamma di Elena deve pensare che almeno così ha dato un’altra chance di vita per il mio Tommaso. Li ringraziamo tantissimo».
Una vita breve quella di Elena, ma almeno donata per dar vita e speranza ad altri bambini come lei.