Il Belgio alla guida dell’UE nel primo semestre 2024
Il 1° gennaio 2024 il Belgio assume la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (Ue), in un momento particolarmente importante, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024, all’insegna di sei priorità.
Innanzitutto, quella di difendere lo stato di diritto, la democrazia e l’unità, in considerazione del fatto che l’Ue si basa sul rispetto dei diritti fondamentali, dello stato di diritto e dei valori democratici, al fine di favorire la coesione, la tutela delle libertà individuali, l’uguaglianza e la non discriminazione, nonché il benessere dei cittadini.
Pertanto, la presidenza belga intende rafforzare l’empowerment e l’inclusione dei cittadini, con particolare attenzione alla partecipazione dei giovani, lo spazio europeo dell’istruzione, la qualità dell’istruzione, l’apprendimento permanente, la mobilità e lo sport.
Allo stesso tempo, la presidenza belga intende promuovere i valori democratici rafforzando la libertà e il pluralismo dei media, stimolando la trasformazione digitale dei settori culturali e creativi ed esplorando i legami tra cultura, patrimonio e identità europea. La presidenza belga è altresì impegnata a sostenere i Paesi candidati nei loro sforzi per aderire all’Ue.
Alla luce dell’evoluzione delle realtà geopolitiche e del rapido sviluppo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la presidenza belga intende rafforzare la competitività e le politiche industriali, favorendo condizioni di parità per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, consentendo loro di competere equamente sia in Europa che sulla scena globale.
Per questo, è fondamentale sviluppare un quadro normativo coerente, prevedibile e semplificato. Ecco che la presidenza belga intende rafforzare il mercato interno e il futuro industriale dell’Ue e proseguire il lavoro per completare l’unione dei mercati dei capitali e l’unione dell’energia. La presidenza belga mira a rafforzare il ruolo della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione per rendere l’Ue pioniera nello sviluppo e nella commercializzazione di soluzioni che aumentino la resilienza e la competitività delle principali catene del valore dell’Ue.
Nello specifico la presidenza belga intende favorire un mercato del lavoro che aumenti i tassi di occupazione e stimoli la crescita, con investimenti pubblici e privati. L’agenda di transizione verde dell’Ue è guidata dall’urgente necessità di affrontare la triplice crisi del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, mentre gli eventi geopolitici e climatici estremi degli ultimi anni hanno evidenziato la necessità di una transizione energetica accelerata e inclusiva.
Ecco che la presidenza belga è intenzionata a perseguire una transizione verde e giusta, in linea con il Green Deal europeo.
Per ridurre le vulnerabilità ai cambiamenti climatici, la presidenza belga si adopererà per rafforzare l’economia circolare e le capacità di adattamento e la preparazione dell’Ue, promuovendo anche la gestione sostenibile dell’acqua. L’Ue, quindi, deve promuovere rapidamente lo sviluppo di fonti e vettori energetici rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, nonché realizzare una rete energetica europea flessibile e integrata.
Poi, la presidenza belga mira a dotare l’Ue di un’ambiziosa agenda sociale per promuovere una società europea più inclusiva, equa di genere ed equa per tutti. La presidenza belga cercherà di rafforzare il dialogo sociale a tutti i livelli, promuovere l’equa mobilità del lavoro, la salute mentale sul lavoro e l’accesso a una protezione sociale sostenibile. La presidenza belga, inoltre, sosterrà maggiori azioni politiche al fine di garantire a tutti l’accesso ad alloggi dignitosi e a prezzi accessibili, una questione sempre più pressante in molti Stati membri.
Altra priorità è la protezione delle persone e dei confini, in primo luogo affrontando tutti i restanti dossier legislativi associati al nuovo patto europeo su migrazione e asilo. La presidenza belga lavorerà per rafforzare la dimensione esterna della migrazione e dell’asilo, in particolare lavorando a stretto contatto con i nostri partner africani, come parte dell’impegno più ampio per continuare a sviluppare un partenariato reciprocamente vantaggioso tra l’Europa e l’Africa.
La presidenza belga presterà particolare attenzione alla lotta contro la criminalità organizzata, prevenendo e affrontando il terrorismo e l’estremismo violento e rafforzando la resilienza dell’Ue alle crisi e alle nuove sfide. Ecco che la questione della sicurezza e della difesa europea resta prioritaria, laddove la presidenza belga intende rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea.
Infine, la presidenza belga intende promuovere un’Europa globale, in un mondo dove il sistema multilaterale e l’ordine internazionale si trovano ad affrontare crescenti tensioni geopolitiche, rafforzando l’autonomia dell’Ue e la difesa dei suoi interessi e valori. Ecco la volontà di promuovere una politica di scambi commerciali aperta, sostenibile e assertiva, nell’ambito di un sistema commerciale multilaterale rafforzato e basato su regole certe. Infine, in linea con l’Agenda 2030, la presidenza belga promuoverà il rafforzamento del sistema sanitario come base per raggiungere la copertura sanitaria universale, garantendo al tempo stesso un accesso equo a servizi e prodotti sanitari innovativi, resilienti, sostenibili e di alta qualità per tutti.
Le priorità della presidenza belga sono alquanto ambiziose e variegate, ma in linea con le precedenti presidenze. Ogni Stato membro, infatti, assume la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue una volta ogni 13 anni e mezzo, grazie ad un sistema di rotazione tra gli Stati membri dell’UE ogni sei mesi e gli Stati membri lavorano in gruppi di tre, chiamati per l’appunto trio, che prepara insieme un programma generale, noto anche come programma di 18 mesi.
Il Belgio segue la presidenza di turno della Spagna, a cui seguirà l’Ungheria nel secondo semestre del 2024.
Una peculiarità della presidenza belga sarà il fatto che il Belgio è uno stato federale dove le sue regioni hanno una distinzione di competenze estremamente precise. Infatti, Il Belgio è l’unico Stato membro dell’Ue a utilizzare un articolo del Trattato di Maastricht che consente alle entità federate, per l’appunto le sue regioni, di sedere al Consiglio dell’Ue e parlare a nome dell’intero Paese nelle questioni di loro competenza. Infatti, mentre la maggioranza dei settori sarà presieduta da un rappresentante del governo federale belga, tre settori saranno guidati da rappresentanti dalle autorità regionali secondo un sistema di rotazione: l’industria dalle Fiandre, la ricerca dalla Vallonia e l’ambiente dalla regione di Bruxelles.