Il bambino al centro
L’Associazione rinnova la propria immagine, a partire dal logo, con una linea grafica essenziale ed efficace. Abbiamo intervistato il presidente Andrea Turatti.
Perché un nuovo logo e quale messaggio si vuole dare?
«Da sempre ci occupiamo di infanzia svantaggiata nel mondo, attraverso i progetti di sostegno a distanza e, in Italia, con le adozioni internazionali, abbiamo contribuito a dare famiglia a tanti bambini che non l’avevano e viceversa. Per questo il nuovo logo rappresenta le nostre finalità: un bambino al centro che abbraccia i genitori ed è ricambiato. Anche i colori hanno un significato: il rosso è comunemente utilizzato nell’ambito della solidarietà, il grigio è tutto ciò che è indefinito da colorare con le nostre iniziative e il bianco l’innocenza dei bambini. Oggi dobbiamo perseguire i nostri obiettivi con rinnovato vigore partendo dall’impatto comunicativo e perfezionando la capacità di diffonderli in modo efficace unitamente ai risultati ottenuti. Siamo determinati a promuovere la solidarietà, renderla visibile, concreta e partecipata, raggiungendo sempre più persone».
A che punto è arrivata AFN oggi?
«Abbiamo preso coscienza che la nostra missione è far risvegliare nel cuore delle persone la solidarietà, in sinergia con quanti operano per il bene comune, con l’impegno di diffondere la cultura della fraternità. Ho imparato dai sostenitori che la solidarietà la possiamo colorare in tanti modi e sono tutti gesti preziosi: dall’offrire il nostro tempo e le nostre energie, dall’offerta economica, ma anche semplicemente dalla firma gratuita per il 5permille. Si può anche esprimere attraverso un saluto, un’attenzione: è la generosità interiore della persona che dà valore al gesto.
Oggi possiamo perfezionare il nostro impegno per la famiglia e l’infanzia svantaggiata anche attraverso il progetto Famigliedicuore che offre un supporto alle famiglie adottive, di AFN e non solo, finalizzato all’inserimento dei bimbi nel nuovo contesto sociale. Nello specifico il progetto è rivolto alle famiglie adottive e prevede specifici corsi formativi e uno sportello di consulenza gratuita. Avviato in Campania e nelle Marche, si vuole estendere gradualmente su tutto il territorio nazionale.
Infine nell’ambito della formazione alle famiglie, puntiamo a rafforzare l’unità familiare, attraverso diverse iniziative a fianco del movimento Famiglie Nuove».
Prossime sfide?
« In un momento come questo, crediamo che, per continuare a sostenere i progetti di AFN, servano nuove soluzioni e il coinvolgimento di ciascuno di noi, per azioni dove possiamo mettere a disposizione capacità individuali, professionalità e fantasia. Ci sono molti che da anni ci aiutano con mercatini, cene solidali, eventi sportivi e altro. Ora vorremmo chiamare a raccolta tutti per promuovere una giornata nazionale di raccolta fondi. Sarà anche l’occasione di dimostrare il valore della reciprocità manifestando tutti insieme, beneficiati e sostenitori, attori di uno scambio di reciprocità solidale. Il 24 maggio, in concomitanza con la giornata mondiale del sostegno a distanza, scenderemo in piazza per conoscerci e farci conoscere e alla fine saremo in migliaia a contagiare il mondo con il virus della solidarietà. Ci siamo dati un obiettivo concreto ma ambizioso: raggiungere 15.000 bambini e i loro nuclei famigliari che non possono avere il necessario, attraverso i progetti di sostegno a distanza».
Dieci anni al servizio di AFN, in cosa hanno cambiato la persona di Andrea?
«All’inizio di questa avventura, mi sono posto l’interrogativo di cosa avrei potuto fare per dare il mio contributo. Anna e Alberto Friso, miei predecessori in AFN, mi avevano detto che mi sarei innamorato di questi bambini e dei nostri progetti e così è stato. Ho compreso che la solidarietà è per tutti ed è in ciascuno più o meno consapevolmente…basta riscoprirla. Ho scoperto che il mondo che ci circonda è molto meglio di come ci viene rappresentato ogni giorno, sono tante le persone che in vari modi sono solidali in condivisione con gli altri anche se i media non ne parlano. Pertanto sento il dovere di valorizzare ogni sforzo, ogni impegno, esprimendo gratitudine sia ai sostenitori che a tutta AFN, in Italia e nel mondo. La gratitudine va anche a coloro che ricevono in modo concreto il gesto di solidarietà perché, usciti dal proprio isolamento, dalla vergogna di dover tendere la mano, ci sono venuti incontro, donandoci insieme alle necessità, anche la capacità di crescere e il desiderio di sorridere, ma soprattutto la voglia di essere famiglia».
Per approfondimenti:
AFN onlus presenta il nuovo logo
Dalla strada alla vita, “Spazio Famiglia”, Città Nuova, Marzo2015