Il noi ecclesiale e l’Eucarestia. In dialogo con la Teo-Logica di Heribert Mühlen
Introduzione
L’attualità della categoria del noi, nel suo riferimento ecclesiale, trova una conferma non solo in ambito scientifico (basti guardare alle numerosissime ricerche sulla dimensione comunionale della Chiesa, che valorizzano i rapporti fondati sulla reciprocità, espressione visibile di come la Trinità si è manifestata), ma anche in ambito socioculturale, in cui le sfide nate dal processo di globalizzazione hanno riproposto un serio ripensamento del valore dell’altro e della questione dell’unità1: vale a dire di cosa si intenda per unum, obiettivo a cui in modo consapevole o meno si tende (ed è la stessa strategia della comunicazione a farne da verifica).
A queste realtà che si impongono a partire dal contesto socioculturale, e che si presentano ancora oggi nelle sembianze di “sfide”, la Chiesa, o meglio il “noi ecclesiale”, può offrire ancora una proposta di senso? È a tale domanda che il teologo Heribert Mühlen2 ha cercato di rispondere in tutto il suo lavoro di ricerca, nei diversi ambiti teologici da lui trattati3.
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