Ideali in ombra, personaggi forti
Una delle costanti innegabili del nostro oggi è la progressiva debolezza delle idealità sociali. Nel mondo occidentale (e non solo) i partiti scivolano verso le crisi, si scompongono e si suddividono, e anche quelli che governano sentono indebolirsi la loro rappresentatività. Perfino i sindacati, storici difensori dei diritti dei più deboli, registrano cali continui di consenso e sono in cerca di identità tra concertazione e piazze. Anche la dissacrante politica alternativa attraverso i blog si va troppo spesso avvilendo in una sterile e cattiva esercitazione del “tutti giù per terra”.
Nell’impallidire degli ideali storici, che si mescolano e si contaminano tra loro, sta emergendo sempre più l’esigenza di una figura catalizzante: il leader carismatico che cattura l’attenzione, suscita emozioni istantanee e si offre a rassicurante garanzia per il presente e l’immediato futuro. Sembra che scenda dal cielo, non che sorga dalla palude politica, risponde a tutte le attese, quasi prodotto di accurate indagini di mercato. Pare muoversi infatti solo comandato da dispositivi di marketing. L’appeal della sua figura è tale che eventuali ombre etiche non hanno peso.
Certo il “barackobamismo” (ma forse è presto per giudicarlo), il “sarkozysmo”, il “putinismo”, lo “zapaterismo”, il “berlusconismo” e via dicendo, sono fenomeni di relativa stabilità sociale e politica. Il prezzo però è alto, come vediamo in Italia (forse meno negli Usa): l’avvilimento del dialogo politico ridotto a battibecco, la povertà di valori sociali, la spinta all’individualismo invece che alla solidarietà.
Allora che fare quando la storia contemporanea attraversa queste fasi? Schierarsi a destra o a manca serve a poco, se non ad aumentare la tensione, la confusione e quindi la necessità di un personaggio forte.
Piuttosto, restare fedeli ai valori, agli ideali, continuare a vivere la cittadinanza come partecipazione. È l’unico modo per lasciare al futuro fondamenta solide. Perché prima o poi le tempeste di sabbia cessano, come la storia ha sempre dimostrato. E allora il vero personaggio forte della storia sarà un popolo che vive l’impegno civile come servizio, sono gli uomini di buona volontà che cercano l’unità e si giocano tutto per costruirla.