Intelligenza artificiale ed etica, 100 esperti riuniti per Iagoves2020
Più di 100 relatori, in quattro dirette streaming differenti, si interrogheranno sulla possibile governance umana del sempre più rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. Il 25 e 26 settembre va in scena virtuale la seconda edizione di Iagoves2020 dal titolo: “Quale governance per l’intelligenza virtuale?”, organizzato e trasmesso dalla facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università pontificia salesiana di Roma. «Siamo alla seconda edizione – ha detto Fabio Pasqualetti, decano della facoltà di Comunicazione e promotore dell’iniziativa -. Tutto è cominciato dalla volontà di far conoscere ai nostri studenti queste tematiche, soprattutto nelle sue conseguenze sociali, per poi aprire gli incontri anche a persone esterne, visto il rilievo pubblico del tema affrontato».
Il convegno si caratterizza per un pluralismo dei punti di vista, che vuole far interagire l’aspetto scientifico e quello etico, affrontando i risvolti sociali di una crescita così veloce come è quella dell’intelligenza artificiale. «È la materia di discussione del momento – ha continuato Pasqualetti -. Vogliamo discuterne con i professionisti presenti alla kermesse, con la speranza che si faccia un buon utilizzo, un utilizzo etico, delle nuove tecnologie». Per integrare le diverse prospettive sono stati invitati esperti in campi differenti. Tra gli altri invitati, saranno presenti: l’analista politico e delle relazioni istituzionali Vittorio Calaprice, il membro del gruppo di esperti del Ministero delle Sviluppo economico sull’intelligenza artificiale Oreste Pollicino, il direttore del Centro nazionale tecnologie innovative dell’Istituto superiore di sanità Mauro Grigioni, il direttore centrale Tecnologie e innovazione dell’Agenzia delle entrate Giuseppe Buono, il dirigente del Ministero dell’istruzione Paolo De Santis, il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Massimo Inguscio.
Il convegno online è articolato in tre Sessioni plenarie incentrate sull’Etica e sulla governance umana dell’intelligenza artificiale e le sue prospettive educative e sociali, dal nome: Governance, Educazione e Società. Ci saranno altre tre dirette streaming che affronteranno simultaneamente e separatamente le tre Sessioni del convegno principale. «La tecnologia racconta di che tipo di umanità è fatta la nostra società, ma è soprattutto potere – ha proseguito Pasqualetti -. Nella guerra fredda sul 5G tra Cina e Usa ci sono anche finalità politiche di egemonia mondiale. Dal punto di vista educativo, vogliamo capire la ricaduta che può avere l’intelligenza artificiale sul processo di formazione del cittadino, quali sono i risvolti positivi e quali quelli negativi».
La possibilità che il lavoro umano venga svolto – meglio – dalle macchine è concreta e anche su questo si ragionerà nelle due giornate di confronto. «Se le macchine rendono più efficiente un’azienda è normale che si sia orientati alla sostituzione del lavoro umano, ma è necessaria una capacità sociale di reinidirizzamento educativo delle persone». La posta in gioco è alta. «Il rischio è che si formino delle gradi sacche di povertà. C’è sempre più divario tra ricchi e poveri e il denaro si concentra nelle mani di pochi. Le industrie digitali ci hanno guadagnato con il Covid a discapito della gente comune, aumentando il divario sociale», ha concluso Pasqualetti.