I Teatri del Sacro, a Roma

Una delle realtà teatrali più interessanti della scena italiana, “I teatri del sacro”, festival che si svolge a Lucca ogni due anni, dedicato ai temi della spiritualità nella sua accezione più ampia, occuperà per 10 giorni gli spazi del teatro India, proponendo una selezione degli spettacoli vincitori della scorsa edizione
Scena da "Corrispondenze"

La rassegna romana propone 7 spettacoli per parlare dell’attualità del sacro nella sua accezione più ampia, lontano dai dogmatismi e vicino alle domande esistenziali che attraversano la vita di ognuno e che proprio in un momento di inquietudine e speranza come questo, si rivelano in tutta la loro bruciante contemporaneità. Rappresentano 7 differenti e sorprendenti modi per raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale.

 

Tratto distintivo dell’ultima edizione del Festival è stata l’ironia, la comicità, la dissacrazione. Ecco quindi l’humor nero di “Io, mia moglie e il miracolo”(il 16 e 17), l’ultimo lavoro del gruppo napoletano Punta Corsara di Scampia, in equilibrio fra grottesco e surreale; o anche il ritmo incalzante del cabaret di “Caino Royale” di Rita Pelusio (il 12 e 13), travolgente e dissacrante riscrittura della Bibbia. C’è poi tutta l’energia partenopea in “Pe’ devozione_liturgie sacre e profane nella vita di tutti i giorni”(il 10), racconto corale dei milli riti della tradizione napoletana, fra sacro e scaramanzia, dal laboratorio con le donne a Forcella a cura di Marina Rippa e Alessandra Asuni; e poi la satira sociale di “Delirium Betlem” (l’11), storia tragicomica di 3 re “marci” persi in un centro commerciale tra consumismo e stelle (comete?), scritta e diretta da Alberto Salvi.

 

Alcuni artisti hanno scelto invece di mettere in scena la loro idea di sacro a partire dal silenzio e dall’ascolto, come quello fra sorelle, protagoniste dell’incantevole “Corrispondenze” (il 14 e 15): un dialogo sospeso fra danza e parola (nella foto), diretto da Roberto Aldorasi. Commovente anche “Per obbedienza” (il 7), la storia del piccolo frate dall’anima grande, così grande da trascinare il corpo in volo, un monologo magistralmente interpretato da Fabrizio Pugliese. Infine non manca la domanda su Dio e sull’Universo, ben raccontata nella trasposizione da Leopardi di Carullo Minasi nel loro “De Revolutionibus”(l’8 e 9).

 

A completamento della rassegna si inserisce anche “Il Rosario, una favola nera”, progetto, drammaturgia e regia di Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte, l’opera di Federico De Roberto riletta in chiave metaforica per raccontare la storia di una madre anziana, delle 3 figlie zitelle e della recita quotidiana del rosario (dal 12 al 14).

 

La rassegna è un progetto promosso da Federgat e Fondazione Comunicazione e Cultura in collaborazione con ACEC, Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, Teatro di Roma e con il Patrocinio del Vicariato di Roma.

 

“I Teatri del Sacro per il Giubileo”, al Teatro India, dal 7 al 17 aprile.

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