I soldi della Pellegrini, le parole di Bergoglio
«Questo è quello che ho guadagnato vincendo 2 mondiali con 3 record del mondo in una sola edizione!!!fate voi!!» e ci allega una foto. Il messaggio viene postato su Twitter alle 9:27 del 13 agosto, l’account è quello di Federica Pellegrini (@mafaldina88), pluridecorata nuotatrice azzurra e fresca vicecampionessa mondiale dei 200mt stile libero alla rassegna iridata di Barcellona 2013 conclusasi domenica 4 agosto.
Il messaggio è provocazione, l’immagine a seguire ne è la spiegazione. Riproduce un trafiletto della Gazzetta dello Sport, in edicola il 13 giugno, dove si dichiara che la Pellegrini in seguito alla decisione del consiglio della Federnuoto percepirà “clamorosamente” 3mila€ per le due medaglie d’oro conquistate ai Mondiali di Roma 2009. Federica non la prende bene e dalle spiagge di Porto Rotondo, in Sardegna, usa un metodo “social” per esprimere il suo disappunto dando il via ai commenti e alla retorica che in rete spopola e si riproduce. C’è chi afferma che se le cose stanno così dopo anni di allenamenti e sacrifici allora è giusto tuffarsi nelle pubblicità. Altri “cinguettano” con ironia dicendo che si guadagna di più vendendo sugli spalti dello stadio i famosi biscotti pubblicizzati dalla Pellegrini, altri ancora aggiungono che la nuotatrice non se la passa poi male rispetto alla media. Sul web c’è spazio per tutto e per tutti. Lo “sfogatoio” diventa democratico e il senso primo delle cose si disperde.
Passa qualche ora e in tv sbancano le dichiarazioni di papa Bergoglio. L’occasione è l’udienza privata in Vaticano dedicata alle nazionali di calcio di Italia ed Argentina presenti a Roma per sfidarsi allo stadio Olimpico in un’amichevole di lusso in suo onore (finita, per la cronaca, 2 a 1 per la squadra argentina). Ci sono alcune delle più grandi stelle del calcio mondiale compreso il quattro volte Pallone d’Oro Lionel Messi.
«Vi ringrazio di questa visita in occasione della partita amichevole tra le nazionali di calcio di Italia e Argentina – ha esordito Francesco – veramente sarà un po’ difficile per me fare il tifo, ma per fortuna è un’amichevole e che sia veramente così, mi raccomando».
«Voi cari giocatori – ha continuato il papa – siete molto popolari, la gente vi segue molto non solo quando siete in campo, ma anche fuori, questa è una responsabilità sociale. Mi spiego: nel gioco, quando voi siete in campo si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo. Se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c’è posto per l’individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra. Forse queste tre cose: bellezza, gratuità e cameratismo si trovano riassunte in un termine sportivo che non si deve mai abbandonare: dilettante, “amateur”. È vero che l’organizzazione nazionale ed internazionale professionalizza lo sport e deve essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere “amateur”, dilettante. Uno sportivo pur essendo professionista quando coltiva questa dimensione di dilettante fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuita, del cameratismo e della bellezza e questo vi porta a pensare che prima di essere campioni siete uomini. Allora anche se siete personaggi rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini portatori di umanità».
Passa qualche minuto e via internet viene diramato un comunicato della FIN (Federazione Italiana Nuoto) nel quale si precisa che i premi previsti per gli atleti medagliati a Roma 2009 sono già stati regolarmente pagati e che la FIN ha deciso di premiare inoltre le società di tesseramento degli atleti (l’Aniene nel caso della Pellegrini) in base a determinati parametri elencati nella nota ufficiale.
C’è da chiedersi dunque da che parte stia la verità, se i soldi sono stati effettivamente incassati o meno oppure se si è semplicemente caduti in un incidente mediatico dovuto ad una informazione non corretta. Alla fine di tutto però sarebbe giusto chiedere a Federica perché ha deciso di diventare una nuotatrice. Perché si guadagna bene? Perché si raggiunge una posizione in vista? Oppure perché nuotare è bello e a lei piace andare più forte degli altri?. È vero, il talento deve essere premiato, sempre. È vero, le federazioni nazionali ed internazionali professionalizzano lo sport e deve essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere “amateur”, dilettante.