«I silenzi di Dio si possono capire solo guardando la Croce»

Un papa molto provato fisicamente ha concluso la sua visita parlando delle parole, dei gesti e dei silenzi di Dio. Silenzi che si possono capire, come nel caso dei bambini che soffrono, solo guardando al Cristo crocifisso ed abbandonato sulla croce. Ma Bergoglio ha parlato anche di eutanasia e della teoria del gender: "Uno sbaglio della mente umana", ha detto Bergoglio, che "crea tanta confusione"
Francesco sul lungomare di Napoli

«Scusate se sono seduto, ma davvero sono stanco!». Fisicamente provato, ma sempre sorridente, papa Francesco ha concluso la sua visita napoletana sul lungomare, con un panorama mozzafiato alle spalle e un vento traditore che gelava i presenti: circa 100mila persone accorse per salutarlo prima del suo ritorno a Roma in elicottero.

Alla Rotonda Diaz Francesco ha incontrato i giovani, gli anziani, le famiglie. Alla domanda di una ragazza, che gli chiedeva come si possano coniugare i valori cristiani e la gioia dell'annuncio del Vangelo con gli orrori che si vivono nel quotidiano, il papa ha risposto che: «Il nostro Dio è un Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi». Le parole sono quelle contenute nella Bibbia. I gesti sono quelli contenuti delle parabole, come quella del buon pastore che sempre ci perdona, ci aspetta, ci capisce.

Poi ci sono i silenzi di Dio. «Il più grande silenzio di Dio – ha spiegato – è stato la croce. Gesù ha sentito il silenzio del Padre fino a chiamarlo abbandono. Padre, perché mi hai abbandonato? Poi è successo quel miracolo di Dio, quel gesto grandioso che è stato la Resurrezione». Ma ci sono dei silenzi di Dio, ha continuato il papa, «che non si possono spiegare se non si guarda la croce. Per esempio, perché soffrono i bambini? – si è chiesto Francesco in una terra dove, a causa degli sversamenti dei rifiuti, i reparti di oncologia pediatrica sono pieni -. Dove trovi una parola di Dio che spieghi perché soffrono i bambini? È uno dei grandi silenzi. Non dico che si può capire, possiamo solo avvicinarci ai silenzi di Dio guardando il Cristo crocifisso, il Cristo abbandonato fino alla croce. Questi sono i silenzi. "Ma padre- si dirà – Dio ci ha creato per essere felici." È vero, ma lui tante volte tace e questa è la verità e io non posso ingannarti dicendo: andrà tutto bene, sarai felice. Il nostro Dio è il Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi. Queste tre cose bisogna unire».

Francesco ha poi sottolineato, rispondendo alla signora Erminia, una giovanile signora di 95 anni, come sia necessario andare contro la cultura del mondo che vuole "scartare" gli anziani. «Questa società butta quello che non è utile. I bambini non sono utili. Perché avere bambini? Con un cagnolino o con un gatto io mi arrangio. Si scartano i bambini, si scartano gli anziani perché si lasciano da soli. La gente forse scarta noi anziani per i nostri acciacchi. C'è anche l'abitudine – ha sottolineato il papa – di lasciarli morire. Come a noi piace tanto usare eufemismi diciamo una parola tecnica: eutanasia. Ma non solo l'eutanasia che ti danno una puntura che ti manda dall'altra parte». C'è anche una eutanasia nascosta, che consiste nel «non darti le medicine, non darti le cure. Farti una vita triste e così si muore». La vicinanza, l'amicizia la tenerezza sono la migliore medicina per gli anziani. Anziani di cui i figli devono prendersi cura e, se proprio non possono tenerli in casa, devono almeno andarli a trovare spesso. "Quello che si semina si raccoglie", ha ricordato Francesco, invitando i figli a dare abbracci, tenerezza, carezze, affetto ai propri genitori.

Papa Francesco ha anche parlato dei problemi che affliggono, oggi, le famiglie. Difficoltà per le quali non ha una soluzione e per cui, ha spiegato, il Signore ha ispirato il Sinodo sulla famiglia. Il suo consiglio agli sposi, ancora una volta, è stato quello di litigare pure, ma di non finire mai la giornata senza fare la pace, perché il "rancore freddo" dei giorni precedenti nuoce tanto alla famiglia. Non è poi mancato un accenno alla teoria del gender: "uno sbaglio della mente umana" che "crea tanta confusione".

Infine, il papa ha affermato che, per avere un futuro, dobbiamo avere cura dei giovani cercando loro un lavoro, una strada di uscita dalla crisi, un'educazione. Ma bisogna anche prendersi cura degli anziani, che custodiscono la memoria e la saggezza della vita.

«Vi auguro il meglio – ha concluso Francesco , aggiungendo con il suo napoletano dolce: – e c'a Maronn v'accumpagna

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