I segreti di Osage County

Diretto da John Wells con un grande cast – da Meryl Streep a Julia Roberts – il film è la storia tragica di una famiglia americana, specchio di una società divorata dalla solitudine e dalla mancanza di amore. Nelle sale anche "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Vallée, candidato all'Oscar, "Belle e Sebastien", per grandi e piccini, ed "Hercules". Dall'Italia una commedia di Francesco Patierno con la Buy, Bisio e Abatantuono
I segreti di Osage County di John Wells

Hercules, la leggenda ha inizio
Hollywood continua la rivisitazione, a modo suo, dei miti greci e dopo Teseo, Perseo, Achille e Alessandro, ci doveva pur essere Ercole, l’invincibile. Ad Argo la povera regina Alcmena è sposata con il brutale re Anfitrione. Se ne vuole liberare per salvare il suo popolo dal tiranno e così Zeus la mette incinta e nasce Ercole. Il quale, innamorato della bionda cretese Hebe, promessa sposa del fratello, deve guadagnarsi la libertà e crescere come uomo e come semidio. Guerre, combattimenti all’arena, duelli, ribellioni popolari e un fisico forzuto per Hercules (Kellan Lutz già visto in Twilight). Belle ricostruzioni archeologiche, avventura già vista ma efficace – anche per la durata – ed Hercules, novello redentore (nascita miracolosa, grido incatenato al padre Zeus…) aspetta il sequel. Diretto con grande mestiere da Renny Harlin.

Belle e Sebastien
I bambini e i ragazzi ancora non troppo smaliziati –  e, perché no? qualche adulto – si divertiranno vedendo la storia dell’amicizia, in pieno conflitto mondiale, tra l’orfano Sebastien e il cane dei Pireni, tutt’altro che feroce. Anzi, capace col bambino di portare in salvo addirittura degli ebrei. La fotografia dei monti è davvero singolare e anche l’interpretazione, per cui il film, pur col suo tono talvolta patetico, riesce piacevole per tutti e rilassante. Regia curata di Nicolas Venier.
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Dallas Buyers Club
Nel 1986, in Texas, Ron Woodroof è un rude elettricista sciupafemmine, omofobo, razzista, che si gode la vita. Ma gli capita l’Aids. Dapprima non ci crede, poi deve arrendersi. Fino a un certo punto. Segue un corso di medicina alternativa, incontra un “travestito”, Rayon – dapprima lo insulta, poi dovrà imparare molto anche da lui –, e con l’aiuto della dottoressa Eve riesce a sopravvivere e a curare altri malati come lui, nonostante la guerra della medicina ufficiale. Era difficile per chiunque dar vita a un personaggio così prismatico e complesso, in una società terrorizzata dall’Aids, ma Matthew McConaughey, lasciata l’aria di bellone avventuroso, ormai è un grandissimo attore, che è dimagrito al massimo per vivere di persona la malattia fisica e mentale. Grande anche Jared Leto come Rayon e la regia energica, dolorosa e dal colore sporco di Jean-Marc Vallée. Un film duro, straziante anche, sopra le righe, ma di forte spessore, dai diversi livelli di lettura. Una denuncia sociale, una avventura umana, un grido di aiuto. Candidato all’Oscar. Da non perdere per chi ama il cinema forte visivamente e psicologicamente.

I segreti di Osage Country
Eccola ancora in primo piano la famiglia americana! Altro che rose e fiori, sorrisi e amore. Beverly, alcoolizzato e poeta, e  la moglie Violet, col cancro, vivono soli ad Osage Country. Sembrano tranquilli, ma lui si suicida. Violet allora incontra le figlie con i rispettivi compagni e la verità viene a galla. Non solo nei confronti del marito, ma di tutti. Violet è implacabilmente cattiva, cinica: solleva il velo dell’omertà sulle tragedie casalinghe, svela le ipocrisie: pare che la morte dell’uomo stia attraversando la casa così da far morire ogni falsità nei rapporti reciproci. C’è violenza verbale, e non solo. C’è amarezza, insostenibile solitudine per tutti. Non c’è mai stato amore, questa è la verità. Una simile tragedia all’interno di una famiglia – ma si può dire dell’intera società americana di cui i personaggi sono ciascuno parti di uno specchio – richiede un grande cast. E ci siamo. Meryl Streep è una immensa Violet che duetta con l’altrettanto grande Julia Roberts. Ma perfetti sono pure Ewan McGregor, Abigail Breslin, Benedict Cumberbatch e la regia misurata, capziosa, intrigante di John Wells. Da non perdere.

La gente che sta bene
Di commedie nostrane non se ne può più: tutte uguali, un canovaccio rinfrescato con i soliti interpreti. “La gente che sta bene” di Francesco Patierno, con Margherita Buy e Claudio Bisio, ci porta nel Nord cinico e industriale, aperto ai compromessi e alle nevrosi. Il migliore è Abatantuono come cinico truffatore. Che peccato…

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