I “principi non negoziabili”: verità e strumentalizzazioni
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Il tema dei “principi non negoziabili” accompagna da vari anni le riflessioni di Benedetto XVI in merito all’impegno dei cattolici nella vita politica. Essi sono profondamente radicati nella dottrina cristiana e sono stati fortemente sottolineati durante il Concilio Vaticano II. Benedetto XVI li approfondisce mettendo in evidenza lo specifico modo cristiano – rispetto a quanto fatto da altre religioni – di considerare tali principi, quali valori antropologici riconoscibili alla luce dell’intelligenza umana. Per questo «il cristianesimo non ha mai imposto allo Stato e alla società un diritto rivelato […] ha invece rimandato alla natura e alla ragione quali vere fonti del diritto». I principi non negoziabili si riferiscono sia alle questioni legate alla bioetica sia a quelle concernenti tutti gli altri aspetti essenziali della persona e delle relazioni sociali, economiche, politiche. Queste due dimensioni non sono separabili perché compongono un quadro antropologico coerente e completo. Le strumentalizzazioni politiche e ideologiche avvengono proprio mettendo l’una contro l’altra le varie parti inseparabili dei principi non negoziabili.