I primi giorni del nido
«Ho un figlio, Luca, di 20 mesi e dovrò portarlo al nido. Soffro già al solo pensiero di doverlo lasciare solo. Soffrirà?».
Angela - Grosseto
«Ho un figlio, Luca, di 20 mesi e dovrò portarlo al nido. Soffro già al solo pensiero di doverlo lasciare solo. Soffrirà?».
Angela – Grosseto
Quasi tutte le madri che devono separarsi dal loro bambino dalla mattina alla sera, spesso vivono con fatica e ansia il momento dell’inizio del nido o della scuola materna. Lasciare il bambino è molto difficile, anche perché il tempo da passare con lui è sempre poco. I pensieri sono i più vari: se piange e viene lasciato a lungo da solo? Se non mangia? Se qualche bambino lo tratta male?
Per non parlare poi dei timori di maltrattamento, spesso ampliati dalla televisione e dai mass media. Occorre inoltre precisare che è vero che si lascia il bambino, ma allo stesso tempo è lui che lascia noi. Quante volte andando al lavoro le mamme immaginano i loro figli al nido, mentre piangono in un angolo! Il loro pianto risuona nelle loro orecchie. Pensano: «Non avrei dovuto lasciarlo!». E temono di mancargli come lui manca a loro.
Allora, come vivere bene questo momento di separazione? Anche se il bambino è piccolo occorre parlargli qualche giorno prima dell’inserimento: «Mamma va a lavorare. Nel frattempo tu sarai al nido in compagnia di altri bimbi, giocherete e vi divertirete tantissimo». Inoltre, i programmi di inserimento permettono alle mamme di stare qualche ora con lui e se il bambino piange non preoccupatevi, è normale. Di solito, un bambino piange al momento della separazione, per un paio di minuti o poco più, ma poi si calma quando viene distratto o si attira la sua attenzione, per esempio con un gioco o un oggetto.
E se piange ancora? State un po’ con lui e poi, in modo determinato dite: «Un ultimo bacio e poi vado». Se continua a piangere è importante non tornare indietro; cercate, possibilmente, di non piangere davanti a lui. Non abbiate sensi di colpa; se riuscirete a vivere bene il momento del lavoro, al rientro a casa, farete percepire al bambino questa sua felicità e sarete più disponibile.
acetiezio@iol.it