I primi dieci anni di Asianews
La scorsa settimana l’agenzia cattolica AsiaNews ha celebrato i suoi dieci anni di vita. Si tratta di una delle agenzie stampa, insieme a Misna per esempio, lanciate nell’ambito cattolico, frutto di intuizioni geniali da parte dei rispettivi ideatori. Il mondo della missione è, infatti, un osservatorio privilegiato per leggere quanto avviene nel mondo e fondamentalmente privo di quegli interessi che colorano le notizie che rimbalzano su organi di stampa e canali televisivi. Inoltre, i missionari, come vari studi hanno dimostrato negli ultimi anni, sono per loro stessa vocazione dei veri mediatori culturali. Di fatto lo erano già ben prima che questo nuovo mestiere, oggi molto richiesto, facesse apparizione nel nostro mondo globalizzato.
AsiaNews.it, afferma il direttore Bernardo Cervellera, «è nata per correggere la visione un pò angusta e provinciale di un'Europa che si chiude in se stessa, e soprattutto per interessare l'occidente all'Asia e alla sua evangelizzazione». L’idea di un’agenzia di stampa di questo tipo era stata di Pietro Gheddo, missionario del Pime, autore di articoli e libri e profondo conoscitore dei media, al punto da prevederne la portata anche a livello del ruolo che l’universo missionario poteva giocare in esso. Gheddo aveva intuito due aspetti fondamentali nel rapporto Europa-Asia: da una parte la loro lontananza e, dall’altra, il fatto che lo sguardo della prima nei confronti della seconda poteva essere semplicemente accademico o turistico, ma caratterizzato da una ignoranza di base. Proprio per questo molti dei suoi servizi avevano cercato di contribuire a costruire una cerniera fra i due mondi. Ci aveva visto giusto. Gli ultimi quindici anni hanno visto il continente asiatico entrare prepotentemente in Europa in una molteplicità di modi e, a fronte di questo, hanno spinto il vecchio continente a guardare al mondo asiatico emergente con grande interesse. Tuttavia, spesso, si è limitata l’attenzione al solo ambito economico o a settori determinati dal profitto.
Nel primo decennio del XXI secolo, AsiaNews si è imposta, non solo in ambito cattolico e religioso, come una fonte di notizie su una varietà di argomenti: la libertà religiosa, per esempio, nel più ampio contesto dei diritti umani, spesso trascurati se non calpestati in vari Paesi dell’Asia, ma anche in Europa, come ci insegnano le ultime tragedie di Lampedusa. «Garantire la libertà religiosa è anche la via per assicurare una convivenza fra gruppi e popoli, che eviti sia il fondamentalismo, dove una religione domina sulle altre; sia il laicismo, dove si emargina il contributo delle religioni alla società, secondo l'insegnamento di Benedetto XVI», afferma Cervellera, sottolineando la potenzialità che le agenzie online, anche quelle dell’orbita cattolica, possono avere per la costruzione di un mondo più unito, dove uomini e donne di diverse culture possano incontrarsi e dialogare.
C’è, poi, lo specifico dell’agenzia AsiaNews, che è da ricercare nella missionarietà di coloro che la animano, i padri del Pime, protagonisti in molti Paesi dell’Asia di evangelizzazione e promozione umana. Ovviamente, questa presenza ha sensibilizzato l’Europa alle problematiche di un cristianesimo di minoranza, come quello del continente asiatico, che restano, tuttavia, segno profetico di quel passo decisivo a cui papa Francesco invita oggi la Chiesa: "uscire" verso le periferie esistenziali e geografiche.
Il primo decennio di questa agenzia cattolica è stato celebrato presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma con un simposio che ha cercato di approfondire alcuni aspetti del rapporto fra Asia ed Europa e Cristianesimo e culture e religioni di quel continente.
Si è trattato di un profondo momento di valutazione e riflessione alla luce anche di quanto papa Francesco ha voluto sottolineare ad AsiaNews e ai suoi collaboratori con un messaggio inviato dal cardinale Bertone. Il papa ha invitato «ad intensificare gli sforzi di sensibilizzazione e attività missionaria», per diffondere «il messaggio salvifico del Vangelo [cosicché] giunga in tutte le periferie del mondo», a rafforzare «la stretta comunione fra le Chiese locali, intimamente unite con il successore di Pietro», e accrescere «il generoso aiuto reciproco».