I percorsi della vita

Il pugile azzurro Valentino Manfredonia si qualifica per le Olimpiadi di Rio 2016. Per lui si tratterà del ritorno in Brasile, terra che gli ha dato i natali
Manfredonia

Assomiglia un po’ a Mike Tyson, anche se il suo idolo è il grande Muhammad Alì. Pratica una boxe spettacolare, caratterizzata da un perfetto mix di istinto e scelta di tempo. E’ considerato dagli addetti ai lavori come uno dei talenti emergenti del pugilato italiano e, dopo la vittoria ai campionati italiani ottenuta a fine 2013 e a quelli dell’Unione Europea di Sofia del 2014, ha cominciato davvero a credere nella possibile realizzazione di un sogno: partecipare alle Olimpiadi del 2016 che si disputeranno a Rio de Janeiro, in Brasile, proprio il Paese dove è nato il 29 settembre di venticinque anni fa.

Eh già, perché Valentino Manfredonia, pugile azzurro che nelle ultime due stagioni ha compiuto un importante salto di qualità, è nato a Recife, bellissima città carioca con oltre un milione e mezzo di abitanti che si affaccia sull’Oceano. Poi, dopo soli quindici giorni dalla nascita, è stato adottato da una famiglia italiana residente a Napoli, ha lasciato il Brasile senza mai più tornarci, e si è trasferito nella città partenopea dove a dieci anni ha cominciato a frequentare una palestra di pugilato del rione Traiano. Voleva fare un po’ di sport solo per perdere perso, ma pian piano è scoccata la scintilla per la “nobile arte”, com’è definita questa disciplina sportiva, certamente tra le più vecchie del mondo (era già praticata nell’antica Grecia).

Manfredonia ha cominciato così a sognare un futuro ricco di soddisfazioni sportive, ha conquistato due titoli italiani juniores, nel 2006 e nel 2007, ma in seguito, anche a causa di un serio problema a una spalla, è gradualmente entrato in un “tunnel negativo” che lo stava portando ad appendere prematuramente i guantoni al chiodo. La fiducia in se stessi che comincia progressivamente a venir meno, un’alimentazione e uno stile di vita “mondano” non certo in linea con l’atteggiamento che si richiede a un atleta che aspira a diventare un campione, ed ecco che nell’ambiente pugilistico Valentino, da giovane promessa, è cominciato piuttosto a essere considerato più come un ex pugile.

Poi, dopo aver toccato quasi il fondo, questo ragazzo ha deciso che era il momento di fare delle scelte drastiche pur di non compromettere un possibile futuro nello sport che tanto amava. Da qui, la dolorosa scelta di lasciare Napoli e trasferirsi per un po’ in Emilia Romagna, dove per un periodo ha lavorato in una fabbrica di gelati a Savignano sul Rubicone mentre, lentamente, provava a ritrovare se stesso, come uomo e come atleta, tornando ad allenarsi intensamente per cercare di ricostruirsi un futuro agonistico da possibile protagonista. E così è stato.

Prima sono arrivati i già citati titoli di campione italiano e dell’Unione Europea nella categoria dei mediomassimi (quella riservata ad atleti con un peso inferiore agli 81 Kg), poi quest’anno è iniziata l’avventura nelle World Series of Boxing, una competizione a squadre la cui fase preliminare, iniziata a metà gennaio, è terminata proprio nell’ultimo fine settimana assegnando, ai migliori due atleti delle dieci categorie di peso che fanno parte del programma a cinque cerchi, venti pass olimpici nominativi che daranno diritto a prendere parte ai Giochi di Rio 2016.

Valentino, in questa competizione nella quale difende i colori dell’Italia Thunder, ha disputato in questi mesi sette match, vincendoli tutti. L’ultimo successo è arrivato sabato sera, nell’incontro che l’ha visto prevalere nei confronti del croato Sep Hrvoje, rappresentante dei fortissimi Astana Arlans Kazakhstan. Grazie a questo risultato, celebrato dal nostro atleta a fine combattimento con un’esultanza quasi incontenibile, Valentino è il primo pugile italiano a conquistare il diritto di partecipare alle Olimpiadi del prossimo anno, ed è anche il primo atleta azzurro di tutti gli sport a ottenere la qualificazione certa per Rio visto che le altre ventidue carte olimpiche conquistate sin qui dall’Italia (10 nella Vela, 9 nel Tiro a Volo e 3 nel Tiro a Segno) sono momentaneamente assegnate alla nostra nazione in attesa delle scelte definitive delle rispettive federazioni, che solo nei prossimi mesi decideranno quali atleti selezionare.

«Partecipare alle Olimpiadi è il sogno di ogni atleta», – aveva affermato tempo fa Valentino. «Ma in questo caso per me sarebbe differente, perché i Giochi si terranno proprio nella terra dove sono nato». Missione compiuta! Davvero una bella soddisfazione per il nostro pugile, che il prossimo anno tornerà per la prima volta in Brasile da quel giorno di venticinque anni fa quando si trasferì a vivere nel nostro Paese. I percorsi della vita!

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