I paradossi della melodia
Scarno e scuro è l’ambiente in cui si muovono i danzatori, a formare una microsocietà eterogenea. Si cercano, si attirano, si respingono alla ricerca di una identità individuale e di appartenenza mentre il mondo va alla deriva. La musica che accompagna i loro movimenti fluidi ed eleganti, poetici e folli, destrutturati e sospesi, è quella dell’arpa e quella elettroacustica.
In “Paradoxe Mélodie” della coreografa canadese Danièle Desnoyers (per la prima volta in Italia), l’armonia classica ed eterna incontra il graffio duro del contemporaneo. Nasce un cortocircuito folgorante nutrito di disaccordi armonici per corpi e musica in questa originale e intensa creazione che la coreografa compone per 10 interpreti.
La scrittura si muove in piccole frasi attente che vanno a scavare nella parte del corpo che custodisce le emozioni più profonde mentre l’arpista Éveline Grégoire-Rousseau, in scena, interpreta la musica di Nicolas Bernier, manipolata in diretta e completata da una base di suoni elettronici preregistrata, che ha il timbro stridente e freddo del metallo. L’arpa risveglia memorie uditive e affettive che aprono a una dimensione ariosa, celestiale, di leggerezza, e che spingerebbero verso l’elevazione e l’assenza di gravità; se non fosse che la coreografa si diverte a deviare tutti i possibili clichés con una buona dose di umorismo e riportarci qui sulla terra pesante delle discordanze fra musica e movimento. Gli arpeggi sono trasformati, a volte storpiati in dissonanze e contrasti che obbligano a modificare costantemente il gioco di tensione fra poli opposti: rigore e follia, tonicità e rilassamento, morbidezza e durezza, ordine e caos, pose ieratiche e movimenti dinoccolati e scomposti. Tutte variazioni multiple sulla bellezza e sullo stupore.
Desnoyers ci guida in un mondo paradossale e frammentario, fra sogno e veglia, contraddizioni e sfumature in bilico fra virtuosismo e malizia, bellezza selvaggia e austerità matematica, densità emotiva dei gesti e soffi sensibili in risonanza. La pantomima si fa clownesca ma sensuale; le linee si bloccano, diventano vibrazioni elettriche convulse in un percorso tortuoso che gioca col tempo rallentandolo e accelerandolo fra diagonali deformate, cerchi asimmetrici e spirali seducenti. Suono e movimento attraversano i sensi e l’immaginazione rispondendo al bisogno di fuga e di meraviglia che ogni paradosso risveglia. Anche se si tratta di melodia.
“Paradoxe Mélodie”, coreografia Danièle Desnoyers,prodotto da Le Carré des Lombes. Alle Fonderie Limone di Moncalieri per il festival Torinodanza 2016, il 7 e 8/10.