I “non aver paura” di Woytjla

Il 2 aprile di sette anni fa moriva Giovanni Paolo II. La storia ci restituirà la grandezza del suo pontificato. I suoi messaggi restano esortazioni ad attualizzare il Vangelo
Papa Wojtyla

Le 21,37 del 2 Aprile 2005. Papa Giovanni Paolo II muore. Pellegrini provenienti da tutto il mondo vollero salutare per un'ultima volta il papa dei numeri, il pontefice del “santo subito”, del “tutto tuo Maria”. Difficile incasellare il papa venuto dalla Polonia in pochi pensieri, in poche righe. Solo la storia riuscirà un giorno, forse, a  restituire tutto quanto Wojtyla è stato.

Come ricordarlo, allora, a sette anni dalla morte? Attraverso una delle frasi che hanno aperto e chiuso il suo pontificato: «Non abbiate paura!», pronuciata la prima volta alla liturgia solenne della domenica del 22 ottobre 1978. Un'esortazione che più volte ha ripetuto negli anni: ad essere santi, costruttori della pace, pronti nella sofferenza e nella morte, solerti a rispondere alla vocazione e a proclamare il Vangelo. Anche nell’ultimo anno di pontificato, quello della malattia, aveva invitato a "non aver paura".  Parole forti e dirette al cuore che l’editrice Città Nuova ha pubblicato nel libro "I giorni del silenzio"

I cinque "non abbiate paura" di…

«Non abbiate paura: Dio sarà sempre con voi! Con ilsuo aiuto potrete percorrere le strade che conducono al cuore di ogni uomo» (Omelia, 2 maggio 2004)
 
«Non abbiate paura delle nuove tecnologie! Esse sono «tra le cose meravigliose» — «inter mirifica» — che Dio ci ha messo a disposizione per scoprire, usare, far conoscere la verità, anche la verità sulla nostra dignità e sul nostro destino di figli suoi, eredi del suo Regno eterno.
 
«Non abbiate paura dell’opposizione del mondo! Gesù ci ha assicurato: “Io ho vinto il mondo” (Gv 16,33)…
 
«Non abbiate paura nemmeno della vostra debolezza e della vostra inadeguatezza! Comunicate il messaggio di speranza, di grazia e di amore di Cristo, mantenendo sempre viva, in questo mondo che passa, l’eterna prospettiva del Cielo» (Lettera apostolica “Il rapido sviluppo”, 24 gennaio 2005)
 
«Carissimi giovani! Sempre più mi rendo conto di quanto sia stato provvidenziale e profetico che proprio questo giorno, la Domenica delle Palme e della Passione del Signore, sia diventato la vostra Giornata. Questa festa contiene una grazia speciale, quella della gioia unita alla Croce, che riassume in sé il mistero cristiano.
Oggi vi dico: continuate senza stancarvi il cammino intrapreso per essere dovunque testimoni della Croce gloriosa di Cristo. Non abbiate paura!» (XX Giornata Mondiale della Gioventù, 20 marzo 2005)

 

 

 
 
 
 

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