I movimenti, protagonisti insieme per l’Italia
Al Palacongressi di Rimini, Maria Voce, Andrea Olivero e Salvatore Martinez tracciano le linee di un rinnovato impegno nella politica e nel sociale
Non hanno scelto di scendere in piazza, né utilizzano lo sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle loro idee. Hanno deciso, invece, di incontrarsi senza far rumore, per cogliere insieme la novità dell’oggi e capire come far fruttare la loro amicizia. Questa un la cornice che racchiude in un simpatico quadro Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito, e Andrea Olivero, presidente delle Acli.
Il ritrovo non è in un bar, ma in un ambiente più familiare come il Pala congressi di Rimini, sede di diversi incontri del Rinnovamento nello Spirito che vide salire sullo stesso palco anche Chiara Lubich nel 2000. La mente va subito indietro nel tempo: i tre sul palco non sono una pura coincidenza, ma frutto di una nuova stagione della Chiesa, una primavera dei movimenti che trovò nel 1998 un momento decisivo quando furono tutti convocati in piazza San Pietro a Roma da Papa Giovanni Paolo II.
Ed oggi? L’amicizia costruita in tutti questi anni deve e può fare uno scatto: vuole rispondere all’appello urgente e impellente di fare qualcosa per l’Italia. «Si tratta – sostiene Salvatore Martinez – di tornare a vedere la politica come responsabilità per l’altro», e la missione specifica dei movimenti e delle aggregazioni è quella di «fare un’azione dei cattolici per tutti – continua Andrea Olivero –, un’azione che parta dal basso per rinnovare l’agire sociale, per fare insieme una democrazia sociale».
I movimenti rispondono così all’appello di Benedetto XVI a formare una nuova classe di cattolici da impegnare nella politica. Un appello che parte da lontano : già nel 1988 Giovanni Paolo II scriveva nella Christifideles laici che «I fedeli laici non possono abdicare alla partecipazione politica».
Quali allora gli strumenti da mettere in campo? «C’è bisogno di agire in sinergia – sostiene Maria Voce – e vi è la necessità di formare una nuova generazione perché nuovo oggi è l’impegno a vivere il Vangelo». «Oggi noi – precisa il presidente del Rinnovamento nello Spirito – non fondiamo partiti né affondiamo partiti, noi oggi vogliamo tornare a far dialogare insieme ideali e interessi, in quanto c’è una profonda frattura da rinsaldare».
I tre protagonisti della tavola rotonda hanno le idee chiare, e la parola chiave che più volte viene ripetuta è “insieme”: questa la carta da giocare per costruire l’Italia. E sullo sfondo una colomba sorvola il palco ad indicare la nuova azione dello Spirito, che sembra ripetere l’esortazione di Giovanni Paolo II “non abbiate paura”. Non si legge infatti paura sui volti di tutti i partecipanti – in platea oltre 3mila persone dei vari movimenti –, ma desiderio e volontà di essere protagonisti di una nuova elaborazione culturale che abbia Maria, come modello da imitare, cristiana per eccellenza al servizio degli altri.