I miracoli dell’olio /3
Ed eccoci arrivati all’ultima puntata della serie dedicata agli olii. Abbiamo visto le scorse due settimane le straordinarie proprietà dell’olio di Argan e di Moringa. Questa volta il protagonista è l’olio di Nim.
Il suo nome è antico e viene dall’India, in onore della dea Neemari. In Italia è conosciuto anche come Neem, ma ha molti altri nomi popolari. È ricavato da un albero chiamato Azadirachta, originario dell’India e della Birmania, ma introdotto anche in Africa occidentale per fornire ombra e impedire al deserto del Sahara di estendersi al Sud.
L’olio di Neem nasce dalla lavorazione dei semi contenuti nel nocciolo duro, ha proprietà idratanti, rigeneranti e ristrutturanti. Applicato e massaggiato sulla pelle la idrata, mentre guarisce irritazioni o lesioni. Usato come shampoo è un rimedio efficace contro i pidocchi e massaggiato sul cuoio capelluto diventa un eccellente anti forfora.
Nel settore cosmetico viene utilizzato per creare saponi, poiché è un potente antisettico, prodotti per capelli e creme per le mani. Può essere utilizzato anche come deodorante. Massaggiando qualche goccia nelle zone ascellari si combattono i batteri e rimane un buono odore anche per più giorni. Gli uomini possono utilizzarlo come dopobarba e le donne come crema per il viso, grazie alle sue proprietà antiossidanti e anti età. Protegge la pelle dal freddo e può essere utilizzato anche sulla pelle delicata dei neonati per curare le irritazioni da pannolini. Qualche goccia aggiunta al bagnoschiuma lascia poi la pelle morbida ed elastica.
È utilizzato anche in molti centri benessere per rilassanti massaggi; grazie alle sue proprietà, infatti, idrata e ammorbidisce la pelle. Inoltre, qualche goccia sulle unghie le protegge e le rafforza. Ma questo olio è anche utilizzato in molti Paesi per curare vari tipi di malattie. Gli indiani per secoli sono ricorsi a questa pianta per curare febbre, dolori e infezioni. Anni e anni di studi hanno costatato che ha proprietà anti-malariche, anti-infiammatorie e anche anti-tumorali. In molti Paesi il succo ricavato dalle foglie è utilizzato per curare i disturbi della pelle e bevuto come tonico. Tutte le sue parti contengono sostanze utili, forse anche per questo gli arabi lo chiamano “shajar-e-mubarak”, ossia “albero benedetto”.