I mercenari

Ritornano sullo schermo star muscolari come Stallone, Van Damme, Willis e Schwarzenegger. La performance è datata e ripropone il clichè dei buoni che sconfiggono i malvagi a suon di botte e armi stratosferiche  
I mercenari film

Momento di magra per le uscite. Che tra fine agosto e primi di settembre saranno un diluvio. Per ora, per gli amanti del genere, e i nostalgici di Rambo, Commando e Invasion Usa, esce I Mercenari 2, sequel della prima serie dove Tool, un bravissimo Michey Rourke, era stato fatto fuori. Perciò, ora domina la sete di vendetta.
 
Un po’ James Bond, un po’ Superman, e un po’ Bud Spencer e Terence Hill – ma molto, molto cattivi – il gruppo capitanato da Stallone se la prende con il pessimo di turno, che è, guardate un po’, un altro redivivo muscolare, cioè Van Damme. Eh sì, perché tra i mercenari corri-distruggi-fuggi ci sono anche Bruce Willis (che si ritaglia qualche cameo autoironico), Schwarzenegger (invecchiato, male) e Chuck Norris.
 
Risultato? L’ottimismo made in Usa furoreggia: i nostri, tranne qualche acciaccatura e il giovane pulito che al solito muore, se la cavano sempre: sono indistruttibili e fanno strage dei perfidi, dalla Cina all’Albania. Con armi stratosferiche e adrenalina a più non posso.
 
Se non si pensasse che si tratta  di un bel gioco di ex star muscolari («Ma non siano un po’ da museo?», dicono ironicamente alla fine) che piace ai ragazzi per il senso di invincibilità. Si potrebbe dire che in fondo il film è un gran polpettone. Eppure, il gioco regge. Anche se dopo un po’ si sa già dove si va a finire. Regia dinamica e spettacolare di Simon West. Recitazione? Incredibile, forse il più bravo è Stallone, per quel poco che parla. Perché qui soprattutto c’è da menar le mani.

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