I libri ci raccontano una storia

«Per me»: parole sconvolgenti, lette in quel piccolo libro.
In libreria

«I libri ci parlano». Ci raccontano una storia. Storia di uomini d’oggi, di ieri, di domani. Storia dell’uomo in quanto tale.
Non conoscevo ancora Chiara Lubich. L’ho incontrata per la prima volta attraverso un libro. Piccolo, in verità. Ma quel titolo, esposto in modo discreto in libreria, mi attrae: Saper perdere. C’è forse qualcuno che oggi è disposto a perdere qualcosa?, mi chiedo. O, addirittura, a imparare a perdere? Acquistare il volumetto è un attimo.
Ed ecco la prima sorpresa: per Chiara “perdere” significa “dare”. Lo apprendo subito, alla prima pagina: Per me, scrive. Gesù ha dato sé stesso per me.
Per me: parole sconvolgenti, non solo dette o, meglio, scritte. Sono piuttosto parole che parlano al cuore. Che operano una conversione. Che esigono un immediato cambiamento di vita: come posso non rischiare ogni cosa per contraccambiare questo amore?
È il “lieto annuncio” che arriva anche a me, lettrice dell’ultima ora: «E allora lascia che ti dica anch’io, soprattutto per gli anni che mi rimangono: per Te». 

L’esame di Letteratura greca è ormai alle porte. Riprendo tra le mani la tragedia: mi piace declamarne i versi, immedesimandomi nel dramma dei singoli personaggi. Nel loro dolore ritrovo sempre qualcosa del dolore dell’uomo. Del mistero dell’esistenza umana. Ma soprattutto del bisogno d’amore che accompagna ogni uomo che viene sulla terra. Ora però so che c’è una risposta ad ogni “perché”. «Ma tu credi in qualcosa?», mi chiede un collega. «Sì, credo in un Dio che è amore. Che ha avuto il coraggio di morire per amore. Per me. Per noi».
Per me: due brevi parole che hanno dato anche a me il coraggio della vita cristiana. Vissuta nelle piccole cose, sul posto di lavoro, per esempio, dove gli stessi gesti – ripetuti per anni – non sono mai stati uguali. Ma sempre nuovi perché “nuovo” ogni attimo è il fratello che ci passa accanto.

Scrivo ora in riva al mare, mentre mi accompagna ancora un libro di Chiara. Anche questa volta dal titolo accattivante: Una via nuova. Voglio immergermi nella via del focolare, che ho scelto come risposta d’amore al suo amore. Leggo tra l’altro: «Morendo per noi… ha dato anche a noi tramite lo Spirito la possibilità d’essere introdotti nel Seno della Trinità, in Lui, assieme a Lui, per mezzo di Lui…».
Vedo tutta l’umanità in cammino…
Riconosco la Storia dell’uomo con Dio. La nostra Storia.
Sì, «i libri ci parlano». Devo dire che in questo caso Petrarca ha proprio ragione.

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