I lettori ci scrivono

Un bambino immigrato

Carissimi della Redazione, in un mio commento (che ho visto pubblicato) all’articolo di Michele Zanzucchi “Nel Mediterraneo si fa la storia” dell’8 giugno, chiedevo di approfondire sul nostro giornale on line, e se si ritiene opportuno anche sulla rivista, il problema dei migranti perché, come dicevo nel commento, guardando la TV e leggendo i giornali, mi sembra di assistere a discussioni da “Bar dello Sport”. E questo è ancora più grave se fatto da politici, da commentatori e giornalisti di un certo spessore. Ho l’impressione che la campagna elettorale non sia ancora finita, anzi ci si sta preparando alla prossima (sperano loro) tornata elettorale.

Ho l’impressione, sentendo tante persone  moderate, corrette, che stia prevalendo l’idea che sia giusto fermare gli sbarchi, come se questo fosse possibile, data la situazione drammatica delle guerre che noi cerchiamo di mettere in evidenza (vedi i diari dalla Siria ecc..).

Occorre dare anche un nostro pensiero su tale argomento. Gli altri mass media portano acqua al loro mulino, ma noi abbiamo il compito di vedere le cose dall’alto, come ci diceva Chiara Lubich, con uno sguardo universale, avendo come orizzonte la fraternità universale. C’è il rischio che anche noi, ingolfati da notizie sempre più roboanti, possiamo essere distratti da questo orizzonte e quindi, ritengo che sia bene ribadire certi concetti chiave, da un punto di vista umano, antropologico, per non parlare del carisma.

Poco tempo fa papa Francesco (il quale continuamente ripete di accogliere questi nostri fratelli) ha sottolineato tre indicazioni per i cristiani (uscire, insieme, opportunamente preparati) e certamente noi vogliamo trovarci nella terza (anche se con tutti i nostri limiti).

I nuovi orientamenti, nella parte “opportunamente preparati”, ci dicono dell’importanza di una «formazione che ci aiuti a essere persone autentiche e preparate… sono da illuminare con la luce del carisma le questioni etiche e sociali e vanno approfondite nel comportamento personale e comunitario, con verità e misericordia…».

Questi approfondimenti, con verità e misericordia, vanno comunicati anche agli altri. Abbiamo anche il dovere, pur nel rispetto delle idee altrui, di dire, senza la pretesa di imporre, il nostro punto di vista. Se siamo cristiani, per esempio, e poi siamo per la non accoglienza, dobbiamo farci un esame di coscienza sulla nostra coerenza. E se non siamo cristiani, basta approfondire “i diritti  fondamentali dell’uomo” proclamati dall’ONU, lo stesso art. 10 della nostra Costituzione (Costituzione che viene tirata in ballo a convenienza, vedi i diritti acquisiti per le pensioni d’oro, per non parlare della disattesa applicazione dell’art. 3 sulla pari dignità sociale…).

Questo argomento, come altri, ci deve far riflettere sulla nostra coerenza come uomini, come cristiani e come figli di Chiara, la quale ci ha sempre detto che il Vangelo è una rivoluzione sociale e noi abbiamo il dovere di mostrarlo agli altri con verità e misericordia. 

Per ultimo voglio ricordare che nelle edizioni del “Premio Chiara Lubich: Manfredonia città per la fratellanza universale” abbiamo messo sempre in risalto l’eredità di Chiara sulla fraternità universale. Nelle ultime due edizioni abbiamo premiato la regina Rania di Giordania per l’accoglienza di oltre un milione di profughi, abbiamo premiato la sindaco di Lampedusa e il comandante di Lampedusa per tutto quello che fanno in favore dei migranti, a marzo scorso abbiamo premiato la Caritas di Giordania mettendo in evidenza tutto il lavoro di fraternità e solidarietà fatto da loro in favore di profughi di tutte le religioni, e la cosa che notiamo, in tante persone e associazioni che premiamo, è che queste persone, pur avendo un senso di solidarietà innato, scoprono attraverso il premio il valore della fraternità e ce lo dicono loro stessi.

Nel nostro piccolo ci sforziamo di mettere in risalto la bellezza del carisma dell’unità e questo viene recepito e lo constatiamo dai rapporti che continuiamo ad avere con tutte queste persone.

Quanto detto interessa anche il Movimento Politico per l’Unità e Umanità Nuova perché si possa avere un approfondimento nei nostri incontri di formazione.

Michele Troiano – Manfredonia

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