I giornali zeppi di Medio Oriente, Islam e terrorismo

Le pagine dei quotidiani sono occupate in modo crescente da temi che hanno a che fare con guerre e religione, petrolio e musulmani…
Giornali © Michele Zanzucchi 2016

Nel rito quotidiano cui mi sottopongo nelle prime ore del mattino, cioè la lettura della “mazzetta” di quotidiani, sempre più m’accorgo che una crescente parte delle pagine dei giornali è occupata da temi affini: Islam, Medio Oriente, terrorismo, petrolio, guerre… Eccone un breve florilegio datato 30 marzo 2016:

 

La mamma di Regeni racconta in Parlamento tutta la sua frustrazione… In Libia si rincorrono coloro che vogliono partire in guerra e coloro che esitano… Assad riconquista vasti territori al Daesh e dice che peserà di più nelle trattative per la Nuova SiriaPalmira ridotta male, ma meno di quanto non si temesse…

 

Ancora: rilasciato il reporter Faysal Chaffou, scambiato per il terzo terrorista dell’aeroporto di Bruxelles… Indagato un falsario legato ai fatti di Bruxelles: Djamail Eddine Ouali ha operato in Italia… E ci si mette pure un dirottamento dal Cairo a Larnaka, per una questione di donne e non di politica internazionale…

 

Navighiamo pure nel ludico: partita Italia-Germania a Monaco giocata in stato di assedio della polizia per paura di attentati (e l’Italia rimedia una batosta umiliante)… La Apple riesce a decriptare l’iPhone (pubblicità gratuita!) di Syed Rizwan Farook e della moglie Tashfeen… Salvini a Gerusalemme, trova le sue radici…

 

Capitolo migranti: l’accordo con la Turchia ci si accorge che non funziona… Mimmo Lucano, sindaco di Riace, chiamato “il “curdo”, tra i 50 di Fortune per l’accoglienza dei rifugiati… 1569 persone soccorse nel Canale di Sicilia

 

Anche l’economia ci si mette: ipotesi turca per l’Ilva con la ErdemirShell indagata per il petrolio in Nigeria, con l’accusa di corruzione internazionale… Mentre sull’attacco di Lahore è già sceso il silenzio, tranne su Avvenire

 

Così. Uno tsunami giornalistico inarrestabile che travolge tutto o quasi. Che dimentica quasi tutti coloro che operano per il bene… Dobbiamo non solo farci l’abitudine, ma anche e soprattutto capire che quanto ci sta accadendo è una svolta epocale per noi europei: un moto globale da gestire bene, senza pensare di essere una monade, senza ritenerci i migliori al mondo, senza voltare lo sguardo…

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