I gatti, la primavera, gli amori…
A chi non è capitato di sentire in questo periodo, soprattutto di notte, i forti miagolii, i lamenti e le grida dei gatti maschi che lottano per il territorio o che vanno alla ricerca delle gatte in calore che con i loro feromoni attirano a sé i numerosi pretendenti? Oppure, avrete di sicuro notato che la vostra gattina, magari anche un po’ scontrosa, con l’avvento della bella stagione vi chiede inaspettatamente più coccole o si strofina continuamente contro le vostre gambe rischiando di farvi cadere. Si tratta della stagione degli amori.
E per il gatto, ma anche per il furetto e il coniglio, è particolarmente azzeccato parlare di “stagione degli amori” visto che si tratta di animali poliestrali stagionali (che vanno, cioè, in calore più volte durante una determinata stagione, che come si diceva negli articoli precedenti, è quella a luminosità crescente, fotoperiodo positivo), a differenza della cagna che è una specie monoestrale non stagionale, e cioè con calore unico per ogni stagione riproduttiva, che può presentarsi in qualunque momento dell’anno. Nei gatti, invece, il periodo fertile è influenzato dalle ore di luce, ed in particolare dal loro aumento. La stagione riproduttiva, difatti, inizia in primavera e dura tutta l’estate, talvolta il periodo fertile si prolunga anche in inverno se le gatte vivono in casa (poiché le ore di luce sono prolungate). La maturità sessuale è raggiunta a circa 6-9 mesi ed ogni calore dura 3-10 giorni.
L’accoppiamento nei gatti induce l’ovulazione. Più accoppiamenti distanziati pochi minuti l’uno dall’altro, infatti, innescano le ovulazioni ed assicurano una sincronia che è alla base della notevole prolificità di tale specie. Durante lo stesso calore la gatta (come la cagna) può accoppiarsi ed essere fecondata da diversi maschi. Avvenuta la fecondazione, la gravidanza durerà circa 2 mesi e già durante l’allattamento la gatta è pronta per un nuovo accoppiamento; se, invece, non è stata fecondata il calore si ripresenterà dopo circa 20 giorni. Così in assenza di accoppiamento si può osservare il calore ogni 2 settimane circa durante tutta la stagione riproduttiva.
A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli