I festeggiamenti di chi lavora all’estero

Come hanno trascorso il Natale e capodanno gli studenti e i giovani lavoratori che, per necessità o per vivere un'esperienza formativa, si trovano fuori dal nostro Paese? La testimonianza di Carolina, dall'Australia, e quella di Federica, dalla Gran Bretagna
australia

C'è qualche lucina colorata, ma pochi negozi sono addobbati a festa. A Sidney, in Australia, il clima è caldo, c'è il sole e le spiagge sono affollate. A ricordare che Natale è appena passato ci sono i cappellini rossi indossati da ragazzi in costume che tengono un cocktail in una mano e una tavola da surf nell’altra. Carolina è appena atterrata a Sidney, ma – racconta – l’atmosfera natalizia proprio non si sente. Le strade di Roma sono già piene di luci, i negozi abbondano di palline colorate e finta neve. In Australia siamo in un altro mondo.

«Non esiste Natale lontani da casa» ci dice, «non aspetti con ansia il 24 e il 25 dicembre per stare con i parenti e le persone che ami, perché qui non conosci nessuno». Ma è felice lo stesso perché vive un’esperienza nuova. Un mondo da scoprire, persone sconosciute da incontrare, tutto diventa eccitante. Un immenso albero di Natale è vicinissimo alla spiaggia, mentre un ragazzo che indossa orecchie da renna corre in costume verso il mare. Le vecchie tradizioni si abbandonano per aprirsi al nuovo.

Carolina nei giorni di festa cerca una casa dove andare a vivere per i prossimi sei mesi e un lavoro per diventare indipendente. È una dei tanti giovani che partono per fare un’esperienza all’estero, lontani per la prima volta da casa e dalla famiglia. Pronti ad affrontare da soli la quotidianità, con i mille imprevisti che bisognafronteggiare, con la voglia e il coraggio di farcela.

Il Natale a Sidney lo ha vissuto poco, ma si è organizzata meglio per capodanno. I ragazzi, si sa, fanno amicizia facilmente e gli inviti a feste sulla spiaggia sono stati molti. I fuochi di artificio, quest'anno, non li ha visti affacciata al balcone con guanti e cappello, ma in riva al mare, in canottiera e calzoncini. L'Australia è anche questo.

Completamente diverse sono le feste che sta passando Federica. A Cambridge è arrivata appena finiti gli esami di maturità. Qui, delle feste natalizie, si è cominciato a parlare dai primi di novembre. Sciarpe e cappelli di lana, in questo periodo, sono d’obbligo e se sei fortunato ti svegli che nevica. «Qui le vie del centro – racconta – sono tutte addobbate, vedi la gente che gira per le strade piena di buste, i negozi sono pieni ad ogni ora del giorno. Ovvio, il Natale a casa con la propria famiglia è un'altra cosa, ma io sono contenta di averlo passato in un altro Paese e con persone nuove, è un'esperienza che si ricorderà per tutta la vita».

Il giorno di Natale Federica l’ha passato nell’albergo in cui lavora, ma per lei è stato come viverlo due volte. «Lavorando in un hotel – racconta – si cerca di organizzare tutto nel migliore dei modi. Il mio è un albergo molto tradizionale, più classico che moderno, tutto molto accogliente, appena entri puoi notare subito un grande albero addobbato che si trova in quello che potrebbe sembrare il tuo salone di casa: ci sono divani, poltrone, tavolini e tappeti con luci soffuse». 

Per i pranzi e le cene i tavoli del ristorante vengono addobbati con dei nastri colorati e con i tradizionali Christmas crackers, delle enormi caramelle di cartoncino, nella quale di solito trovi una coroncina di carta o altri piccoli giochi. Per scoprire il contenuto due persone devono tirare ciascuno dalla sua parte e la “caramella” si rompe facendo un piccolo scoppio. Ma l’atmosfera natalizia si è sentita ancora di più nella casa della famiglia che la ospita. I bambini sono stati eccitatissimi e il boxing day, ovvero il giorno in cui si scambiano i regali, è stato il più atteso da tutti. E per il pranzo di Natale non potevano mancare il tacchino farcito e vari tipi di pudding, dolci tradizionali, per finire.

Per il capodanno anche lei si è organizzata con i suoi nuovi amici. La sera ha lavorato fino alle 23, per poi uscire di corsa e raggiungere in bici i suoi amici inglesi, italiani e spagnoli, pronti per il brindisi di mezzanotte che ha dato inizio all’anno nuovo. Ragazzi che partono con delle speranze, e che, ironia della sorte, si ritrovano a brindare all’anno nuovo, pieni di buoni propositi, proprio mentre cercano di costruirsi un futuro, con le proprie forze, lontani da casa.

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