I doni di un grande monaco
Luang Phor Khoon, monaco da quando aveva 21 anni, alla veneranda età di 92 anni è morto il 16 Maggio, nella sua amata città di Korat: un lutto per tutta la Thailandia e tutti i buddhisti theravada del mondo, perché questo monaco ha segnato la storia del buddhismo thai e non solo. Un uomo integro, a volte rude come la sua terra nel nord est della Thailandia, arida, avara di frutti, argillosa ‘che ti fa piangere quando ci vuoi piantare la zappa’, come si dice in Thailandia. Chi era questo monaco e perché ha attirato a sé così tanti discepoli? Più che a sé, mi sembra si possa dire di lui, li ha attirati verso il buddhismo, verso la pratica, verso la partecipazione alle vicende reali del paese.
Luang Phor Khoon era famoso, tra il resto, per il suo linguaggio ‘popolare’, o meglio da strada, da mercato rionale. Era uno che non guardava ai titoli delle persone che gli stavano davanti e nemmeno ai suoi e trattava tutti allo stesso modo e con gli stessi titoli: quelli della gente comune e povera. Nella lingua thai per rivolgersi ad una persona, ci sono tanti modi, a seconda del suo rango di appartenenza: così, anche per nominare se stessi, si usano titoli diversi, a seconda dei titoli onorifici o dell’importanza ottenuta o “presunta”. Insomma, ci sono molti, moltissimi modi per dire “tu” ed “io”. Ebbene lui usava il modo più semplice usato dal famoso Re Rama 5, Chulalongkorn: un linguaggio antico ed ora tacciato come “volgare”, che si usa solo con gli amici intimi. Ebbene lui, un monaco, perciò un santo nella comune mentalità, usava questo linguaggio anche con lo stesso Re e con i membri della famiglia reale. Eppure tutti l’hanno amato e venerato e questa sua caratterisctica era anche il suo distintivo di uomo vero, sereno, diretto, schietto. Luang Phor Khoon ha portato in alto il buddhismo, rappresentando per tanto tempo, una colonna inattacabile dagli scandali, che in questi ultimi anni e settimane, stanno scuotendo il buddhismo Theravada Thailandese, facendocene scprire lati oscuri ed anche meschini. D’altronde è storia di tutte le religioni: il sacro ed il profano, il grano e la zizzania…Un uomo vero, dicevo: un monaco santo, sicuramente, che fino in punto di morte, ha voluto dare un esempio di austerità, lasciando detto di non volere nessun riconoscimento dalla casa reale oltre quelli che già aveva (e non esibiva); nessuna cerimonia sfarzosa, ma che il suo corpo fosse donato per lo studio agli studenti di medicina della locale università e le sue ceneri sparse poi nel fiume. Naturalmente alcune indicazioni sono state seguite ed altre no: non è possible che un monaco di una tale elevatura umana e spirituale non riceva le massime onorificenze reali.
Luang Phor Khoon è stato e resterà sempre il monaco che ha raccolto soldi per il Re Bhumidol Adulyadej e che personalmente lo ha più volte incontrato, l’uomo che ha aiutato la Thailandia durante la crisi finanziaria donando soldi dal suo tempio e dalle donazioni. Luarn Phor Khoon è l’uomo del ‘Mung (tu) e del Ku (io)’ che faceva sorridere tutti per il suo linguaggio ‘da mercato’, ma che attraeva verso quello che il buddhismo realmente è, cioè un contatto naturale ed il soprannaturale, una finestra aperta sulla dimensione trascendente della vita. Si dice che nel buddhismo non c’è Dio ed è vero. Ma non è assente un’esperienza soprannaturale col Divino. E se la Thailandia è la bella nazione che è, il gioiello del sud est asiatico per la sua economia, cultura, storia e usanze amate da tutto il mondo, lo deve senza dubbio al buddhismo theravada e a monaci come Luang Phor Khoon. Viaggiando nella regione del sud est asiatico, vivendo in altre nazioni asiatiche dove l’influenza del buddhismo non è arrivata fino alle ‘radici’ di questi popoli, alla loro ‘anima’, si sente la differenza e se ne soffre…non poco. Si sente che ‘manca’ qualcosa nella vita di ogni giorno: sono le virtù umane e soprannaturali che una religione sa donare a chi la pratica con sincerità. Grazie, allora, a monaci come Luang Phor Khoon: grazie anche da parte di un cristiano. Sei stato un esempio di grande umanità e spiritualità per il mondo intero.