I diritti dei bambini
L’altro giorno, mia figlia Alessia di dieci anni mi ha detto: Perché decidete tutto voi per noi bambini, perché non possiamo decidere noi su quello che ci riguarda?. Sono rimasta sbigottita e non ho saputo rispondere . Valeria Alessia mi dà l’opportunità di trattare un argomento che ci sta molto a cuore: i diritti dei bambini, i quali non sono di nostra proprietà, ma vanno rispettati come persone con la loro dignità. Troppo spesso si vedono utilizzati a scopi commerciali oppure strumentalizzati nella loro ingenuità, senza attenzione verso il loro pensiero e la loro sensibilità. Eppure la Carta europea dei diritti fondamentali del cittadino, firmata a Nizza nel 2000 all’articolo 24 dice: I bambini possono esprimere la loro opinione, che viene presa in considerazione nelle questioni che li riguardano, in funzione della loro età e della loro maturità. In tutti gli atti relativi, l’interesse del bambino deve essere considerato preminente…. Nel mondo sono milioni quelli che subiscono diversi sfruttamenti, costretti a lavorare in luoghi malsani o obbligati a imbracciare un fucile più grande di loro, o costretti a compiere azioni degradanti e immorali. Questo succede nei paesi più poveri e sottosviluppati o in terre governate da regimi totalitari, ma anche nel nostro paese. La violazione dei loro diritti è sicuramente sotto gli occhi di tutti. Pensiamo ad esempio alla televisione, e ai programmi previsti durante la fascia protetta. La commissione di vigilanza ha rilevato recentemente 68 infrazioni da parte delle reti Mediaset e 35 da parte della Rai, richiamando le emittenti ad una maggior attenzione alla personalità infantile. Nelle città, l’urbanistica è spesso orientata verso una politica che sottovaluta i bisogni di verde e di spazio ludico. Gli smisurati edifici dell’edilizia popolare di alcune città italiane sono ricettacolo di tutti gli ingredienti di disagio e degrado. In questi luoghi, l’infanzia non c’è e i bambini sono costretti a diventare adulti in fretta, senza curiosità, senza fantasia, senza gioco. E allora, cosa si può fare? I tentativi di contrasto verso questi fenomeni ci sono e sicuramente è cresciuta nell’opinione pubblica la sensibilità verso i minori. Penso comunque che sia importante intervenire in due modi: considerando preminente l’attenzione verso i minori, approvando e realizzando solo iniziative che li rispettano. Inoltre, sollecitare nei bambini la loro rappresentanza e responsabilità, ascoltandoli su temi quali la vita della famiglia e della comunità, e negli aspetti che li riguardano. Questo significa amarli sul serio, perché chi ama ascolta e accoglie l’altro. acetiezio@iol.it