I deliri di coppie di Michael Frayn

Nella rassegna "Salviamo i talenti" in corso al Teatro Vittoria di Roma due atti unici dell'autore britannico divertono e fanno riflettere. Una galleria di personaggi in bilico tra raziocinio e assurdità rappresenta microcosmi di vita quotidiana
Doppioni

Mettere in scena Michael Frayn (drammaturgo conosciuto soprattutto per quel brillante e intramontabile capolavoro di comicità che è Rumori fuori scena) richiede, anzitutto, una mano registica sicura, esperta nel dirigere e nel padroneggiare ritmo e tempi; e attori impeccabili, quali ingranaggi perfetti di una macchina divertente che deve funzionare senza perdere colpi, interpreti dai toni irresistibili e, al tempo stesso, misurati. Requisiti tutti che ritroviamo in un giovane quartetto d’attori affiatati, credibili e veri, formato da Giulio Forges Davanzati, Marius Bizau, Alessia Corbello, Valeria Panepinto e diretti da Andrea Trovato, alle prese con Allarmi e doppioni, titolo unico per due esilaranti atti unici presentati nella rassegna in corso Salviamo i talenti prodotta dal Teatro Vittoria di Roma.

L’autore britannico, osservatore acuto, divertito e divertente, dei comportamenti umani fatti di tic, di smanie e di sogni, descrive due emblematici microcosmi di vita quotidiana. In Allarmi marito e moglie invitano a cena una coppia di amici e ben presto, fra porte che si aprono e rumori non ben identificati – inquietanti perché non si sa da dove provengano e come fare per bloccarli – si ritrovano tutti alle prese con una serie di oggetti e di marchingegni elettronici che, precedentemente installati in casa per semplificare la vita, finiscono per avere la meglio sulle persone.

A essere rappresentata è la difficoltà di intendersi a causa del dilagare della tecnologia; e sulla scena, qui molto essenziale, gioverebbe creare una sorta di campo di battaglia tecnologico e di suoni da più punti di provenienza che dica con più forza la “rivolta degli oggetti”. Ma gli “allarmi” sono anche quelli dei forzati delle vacanze: una vita in giro per hotel con stanze dove, nel dormiveglia notturno, si inciampa ovunque ed è perfino impossibile trovare il water.

La pièce Doppioni si svolge, infatti, in due camere d’albergo identiche, posizionate frontalmente e l’una accanto all’altra. In una stanza c’è una coppia: lei annoiata e stanca del menage, lui loquace e scherzoso. Nell'altra due coniugi piccolo-borghesi alla ricerca di tranquillità e benessere. Le due coppie speculari quasi simultaneamente si trovano coinvolte in piccoli inconvenienti e in un susseguirsi di rocambolesche situazioni causate da esilaranti equivoci, ai quali assistiamo contemporaneamente in un alternarsi di sketch e battute riprese ora dagli uni ora dagli altri.

In questi deliri incrociati Frayn crea una piccola galleria di personaggi all’ennesima potenza, in bilico fra raziocinio e assurdità. E i quattro attori hanno tempi perfetti nel meccanismo a orologeria richiesto, anche nel cambio scena rigorosamente a vista, eseguito dagli stessi interpreti che sembrano restare comunque nei personaggi. E ci fanno ridere di gusto rivelandosi congeniali con l’humour tutto inglese di Frayn. Da augurarsi che lo spettacolo circoli e continui a vivere in più palcoscenici.

Roma, teatro Vittoria per “Salviamo i talenti”. La rassegna prosegue con Ypocritai-Attori di Patrizio Cigliano, regia del cast (dal 19 al 21); Riccardo e Lucia, scritto e diretto da Claudia Lerro, con Ivana Lotito e Pio Stellaccio (26-28); L'amore in guerra. Due storie d'Amore e di Resistenza, scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore, con Simone Ciampi (3-5/10).

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