I dati della corruzione in Lombardia

Le cifre rese note dal comando regionale della Guardia di finanza parlano di oltre 20 miliardi di mancata dichiarazione ai fini delle imposte dirette e di 800 milioni di Iva evasa, mentre il 38 per cento degli scontrini risulta irregolare
Una volante della Guardia di finanza di Milano

I “danè”, cioè i soldi, a Milano e in Lombardia si dice che non manchino e allora non stupiamoci a leggere le cifre rese note dal comando regionale della Guardia di finanza alla presentazione del bilancio delle attività dell’anno appena concluso. Sono 20,3 miliardi di mancate dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e 880 milioni di Iva evasa. Per carità, è soltanto una parte dei dati resi noti da parte delle Fiamme gialle, che con solerzia, servono al pubblico attento, e nemmeno troppo stupito, altre cifre.

Ecco i dati: 3.246  reati fiscali e 817 evasori totali. Nel 2013 i controlli si sono intensificati verso l’evasione fiscale internazionale, l’economia sommersa e le frodi tributarie. Tanto che dei 20 miliardi di materia imponibile recuperata a tassazione, circa la metà, cioè pressappoco 10,5 miliardi, è emerso nel corso di attività di contrasto all’evasione fiscale internazionale.

«Si tratta di 27 esterovestizioni di persone fisiche o giuridiche per 5,4 miliardi di base imponibile sottratta a tassazione – ha spiegato il generale Sebastiano Galdino –; 15 stabili organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere, per un importo di 5,6 miliardi; 45 casi di acquisti da operatori situati in Paesi o territori a fiscalità privilegiata per un importo pari a circa 230 milioni; 26 casi di transfer pricing per un importo pari a 300 milioni di base imponibile».

Per quanto riguarda i 45 casi di acquisti da operatori situati in Paesi a fiscalità privilegiata, Galdino ha spiegato che si tratta di «soggetti italiani che acquistano prodotti in Paesi dove le imposte non si pagano o si pagano in misura ridotta e che quindi che si portano in Italia un costo e dunque un reddito ridotto, mentre le imprese trasferite in quei Paesi pagano pochissimo di tasse».

Invece il transfer pricing, ha proseguito il generale, «è una procedura di determinazione di prezzi tra società collegate per trasferire i ricavi in un Paese a fiscalità ridotta». E ancora, 3.246 soggetti sono stati denunciati per reati fiscali, 94 gli arrestati. Di questi, 881 sono stati ritenuti responsabili principalmente di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, 225 per aver presentato dichiarazioni infedeli, 526 di omessa dichiarazione, 819 di emissione di fatture per operazioni inesistenti, 437 di occultamento o distruzione di documenti contabili, 171 di occultamento o distruzione di indebite compensazioni.

Sono stati anche individuati in Lombardia 2.961 lavoratori irregolari, di cui 703 completamente in nero, ovvero sconosciuti agli enti previdenziali. Ancora riguardo agli scontrini fiscali: è pari al 38 per cento la percentuale di quelli irregolari, su 46.500 scontrini e ricevute fiscali.

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