I cristiani del Messico boicottati nelle sale
Un film che parla chiaramente del martirio cristiano nel XX secolo in Messico, di martiri che morivano pronunciando "Viva Cristo re" e che furono poi beatificati. Ha trovato difficoltà nella distribuzione internazionale e italiana a causa di un anticristianesimo ancora diffuso. Sta uscendo per iniziativa privata solo in poche sale e in modo rallentato.
Negli anni Venti, come in Europa, anche in quella nazione americana ci fu un tentativo forte di eliminare la religione dalla società. Nel 1926 il dittatore Calles proibì il culto cattolico. La popolazione reagì per via legali e poi organizzò una ribellione armata diffusa, con molte decine di miglia di morti. La Chiesa non l'approvò né la condannò, ma la seguì con molta attenzione, anche con encicliche.
È un'opera di interesse storico notevole, pacata e fedele, espressa in un linguaggio semplice e incisivo, ben diretta da autori noti per altri lavori di successo e con un cast di alto livello. Uno dei personaggi più riusciti è il generale (Andy Garcia), che apporta la sua esperta strategia; non credente, sente di voler combattere per la libertà, anche quella della religione. È ben descritta la lunga scena in cui conquista la stima dei gruppi di contadini ribelli e anche quella dell'amicizia che stringe con un volontario adolescente, puro e coraggioso, che in seguito morirà come un martire dei primi cristiani. E quella, ricca spiritualmente, del suo colloquio con il prete che segue i combattenti. Belle le figure delle donne, che aiutano a modo loro. Si è avvinti sino alla fine, anche perché si avverte la consonanza con le persecuzioni anticristiane oggi in atto. Un film da non perdere, approfittando delle proiezioni in certe sale e, quando sarà disponibile, in dvd.
Regia di Dean Wright; con Andy Garcia, Oscar Isaac, Catalina Sandino Moreno, Santiago Cabrera, Eva Longoria, Peter O'Toole.