I colori del sacro. Il viaggio

140 opere di 68 illustratori diversi, provenienti da tutto il mondo, esposte nella VII edizione della rassegna internazionale d'illustrazione, in corso a Padova
VII Rassegna internazionale di illustrazione

È dal 25 gennaio che Padova presenta la VII edizione della rassegna internazionale d’illustrazione “I colori del sacro”, curata dal direttore del Museo diocesano patavino Andrea Nante. Oltre 140 opere di 68 illustratori, selezionate fra  più di 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo nei modi più svariati e originali.

Il viaggio è il tema dell’attuale edizione. E viaggiare tra queste opere è un divertimento per gli occhi e per il cuore. C’è Sara Lundberg che presenta due ragazzini sopra un bestione – “la bestia” – irsuto in corsa fra i rami della foresta. Che non siano Hans e Gretel? I bambini, si sa, amano l’orrido. C’è Caterina Santambrogio che in “Insicurezza” dipinge un faccione – due grandi occhi – di un ragazzino che sta per gettare fra le onde ravvicinate una barchetta: ma è molto di più di un dubbio, i bambini son fragili, hanno bisogno che qualcuno gli dia coraggio.

Shakira Hamano colloca due ragazzini sulle ali di un drago alato dentro un cielo stellato, verso la luna: i due salgono una scala giallo-azzurra, è la scala dei sogni. Mai smettere di sognare, dice l’artista, anche ai bambini diventati già grandi.

Giuliano Ferri sposta il discorso ed ecco “Sulla strada verso Emmaus”, un sole ardente che non si vede, tre figurine dentro un paese illuminato e uno fra i due che sta parlando: paesaggio di luce, discorso di luce. Ci riprova Ferri con “Verso Betlemme”, anche qui tra le dune assolate un solitario cammelliere viaggia trafitto da ombre luminose: per il pittore la vita è un percorso sereno, vibrante verso la pace.

Ma non si finirebbe mai. Elisabetta Benfatto si autoritrae (?) in “Pensieri vagabondi”, come una novella Eva tra alti steli e il passo incerto, pittura di pensieri e poi di una decisione presa.

Non può mancare “Un giro in giostra” l’eterno fantasticare dei piccoli che Alicia Baladan si diverte a illustrare con tinte  chiarissime, acquerellate e un segno grafico stilettato, precisissimo, una matita che racconta le sensazioni di un viaggio sui balocchi a cui i piccoli e i grandi restati bambini non rinunciano mai.

E poi che voglia di far l’esploratore! Giovanni Manna vede tre uomini “Al centro della terra” tra vulcani in eruzione, mari di lava, un cielo di sangue e il brivido rosso dell’avventura.

Ma fra le tante opere, ciascuna un piccolo pezzo di fantasia, piace ricordare quella di Sarah Khoury “Infinito”: un ragazzino in bicicletta con il suo cane dietro, fermo in alto a guardare il mare calmo, le nuvole che ascendono al cielo. Bearsi di questa pace, della calma e lasciare andare pensieri cuore fantasia, emozioni, ricordi e progetti è un tutt’uno. Qui nel silenzio che non finisce ma suona nell’alito di vento che muove appena le nuvole, il ragazzo si lascia portare: contempla, senza accorgersene, la bellezza, scopre la vita. Non fosse che per questo quadro, la mostra vale la pena di venire visitata.

Padova, Museo Diocesano. Fino al 2 giugno (catalogo  Mediagraf)

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