I barbari che presero Roma
Ghilardi - Pilara - Acqua Pia Antica Marcia
Gli autori ricostruiscono l’identità dei goti e la loro secolare “marcia di avvicinamento” verso l’Occidente, l’Italia e la capitale del mondo, sullo sfondo del declino romano e delle invasioni. Errori, chiusure, incomprensioni da parte dei dirigenti romani, scatenarono infine i visigoti guidati da Alarico contro Roma, che fu assediata, saccheggiata e incendiata nell’agosto del 410.
L’autore descrive lo smarrimento provocato dalla prima "violazione" di Roma, dando spazio alle testimonianze degli scrittori cristiani e dei padri della Chiesa, ma sottolineando anche il rispetto degli invasori, cristiani anche se eretici ariani, per le chiese e le basiliche dove trovò scampo molta parte della popolazione.
Gli spunti di attualità sono molteplici e impressionanti: «Il sacco di Roma – scrive Ghilardi – rappresentò l’11 settembre dell’antichità, e fu avvertito dal mondo intero come un attacco alla civiltà». Però allora i cristiani, accogliendo i nuovi popoli, seppero creare la civiltà “romano-barbarica” che sarebbe fiorita nel Medioevo. Un’ipotesi percorribile anche oggi?