I 24 nuovi cardinali

L’annuncio è stato dato ieri da Benedetto XVI al termine dell’udienza generale
Cardinali

Sono 24 i nuovi cardinali della Chiesa cattolica. L’annuncio è stato dato ieri da papa Benedetto XVI . La notizia era già nell’aria da giorni e appasionava soprattutto gli addetti alle politiche vaticane con pronostici e fughe di notizie. Alla fine, lasciando spiazzati i più fini osservatori, il papa ha deciso di dare l’atteso annuncio all’udienza generale del mercoledì dando lettura lui stesso dei prossimi nuovi cardinali. Lo diveteranno in realtà ufficialmente solo il prossimo 20 novembre, quando si aprirà in Vaticano il terzo Concistoro indetto da papa Benedetto XVI.

 

Ad una prima lettura, l’elenco dei nuovi cardinali sembra essere caratterizzata da un folto numero di curiali e da una cospicua pattuglia di italiani. Sono nomi che non possono sorprendere più di tanto. Nella stragrande maggioranza dei casi infatti si tratta di creazioni ex officio. Insomma, la notizia – letta così a prima vista – non entusiama più di tanto.

 

Eppure, cercando di andare un po’ più in profondità, emergono alcune considerazioni. Intanto, il fatto che dietro a quei nomi letti ieri dal Papa e a quei volti apparsi oggi in foto tessera sui giornali, ci sono storie di uomini che in qualche modo hanno reso più bella, più attuale, più viva la Chiesa in questi ultimi anni.

 

Basta pensare, per esempio, a quanto mons. Elio Sgreccia ha fatto prima come segretario del Pontificio Consiglio per la famiglia e poi come presidente della Pontificia Accademia per la vita. Le sue sono sempre state battaglie competenti, mai urlate ma sempre argomentate con riferimenti scientifici, di grandissima attualità, sempre guidate dal rispetto della vita, nascente e morente. Per non parlare dell’infinita sapienza di mons. Gianfranco Ravasi che con i suoi scritti, i suoi pensieri, le sue opere ha accompagnato in questi anni l’uomo contemporaneo nella sua ricerca appassionata e mai scontata dell’amore di Dio. E infine mons. Angelo Amato che è – per i Focolari – il vescovo di Chiara Luce Badano. Quello cioè che ha accompagnato il suo processo di beatificazione, la sua storia di santità. Alla Messa per il rito di beatificazione la definì «una ragazza dal cuore cristallino, un faro di luce in mondo ricco di benessere, ma spesso malato di tristezza e di infelicità ci trasmette un messaggio di ottimismo e di speranza».

 

Ad ogni decisione presa, ci sono sempre sorprese e nomi mancati. Al grande pubblico italiano, per esempio, sicuramente ha sorpreso l’assenza nella lista papale di mons. Giuseppe Betori, ex-braccio destro del card. Ruini alla guida della Cei e oggi arcivescovo di Firenze. Manca anche mons. Cesare Nosiglia, neo arcivescovo di Torino. Sembra però che dietro a queste assenze, ci sia il fatto che il Papa abbia voluto attenersi ad una regola non-scritta per cui gli arcivescovi di città che normalmente comportano l’elezione a cardinale (come Firenze e Torino), aspettino che il loro predecessore superi gli 80 anni e non possa quindi votare in Conclave.

 

Ma queste – come abbiamo già detto – sono teorie e supposizioni che attengono ad una dietrologia vaticana che spesso non porta a niente. Merita forse approfittare di questa occasione per rileggere cosa dice la Chiesa sul ruolo e l’identità del cardinale. Perchè la sua presenza nella Chiesa arricchisce e rende possibile la dimensione della collegialità a fianco del ministero petrino.

 

Il cardinale è infatti il membro di un collegio di vescovi ai quali compete l’elezione del papa e che sono chiamati, insieme e collettivamente, a collaborare con il pontefice nella sua funzione di pastore della Chiesa cattolica. L’abito dei cardinali è simile a quello dei vescovi, ma è di color rosso porpora (da cui il nome di "porporati"), anziché rosso-violaceo, a simboleggiare la disponibilità anche al martirio. Sono tratti di una presenza nella vita della Chiesa che smontano ogni goffo tentativo di politica intra e extra vaticana.

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