Hugo Cabret

Non si poteva trovare un artefice migliore di Martin Scorsese, per mettere in scena una storia che ci conduce dritti alle origini della settima arte.
Hugo Cabret

Non si poteva trovare un artefice migliore di Martin Scorsese, uno dei registi più innamorati del cinema, per mettere in scena una storia che ci conduce dritti alle origini della settima arte, quando la magia del grande schermo suscitava stupore ed emozione. Così l’orfanello protagonista di questa storia, che vive nei meandri di un’enorme stazione ferroviaria, nella Parigi degli anni Trenta, e cerca in tutti i modi di riparare un misterioso automa, ritrovato dal padre poco prima di morire, può ben essere inteso come l’alter ego del regista e di tutti coloro che sono alla ricerca dello sguardo ingenuo e primordiale della “prima volta”. Hugo Cabret è anche uno dei rari casi di film per tutti nel vero senso della parola, grazie all’abilità di mantenere sempre vivi molteplici livelli di lettura.

Un plauso alla varietà del cast, nonché alle scenografie di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

 

Regia di Martin Scorsese; con Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen.

 

Valutazione della commissione nazionale film: Consigliabile, poetico (prev.).

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