Huawei, Mister Ren e Marco Aurelio

Le recenti affermazioni del fondatore della Huawei hanno suscitato perplessità per la mancanza di misura
ANSA / PAL

Ren Zhengfei, fondatore della Huawei, ormai la più famosa e moderna azienda di telecomunicazioni del mondo è, come sappiamo, al centro delle disputa tra Stati Uniti e Cina per un presunto, possibile spionaggio digitale attraverso i sistemi 5G di produzione Huawei.

Si parla di “porte sul retro” (back door) nei sistemi di comunicazioni cinesi, che permetterebbero all’azienda di ottenere, all’insaputa dell’utente, informazioni segrete e personali contro la sua volontà. Non è certo l’unico scandalo di quest’estate ed anche altre aziende hanno questo tipo di “porte sul retro” a nostra insaputa.

Il 26 Luglio scorso è apparso un articolo sulla testata Inglese The Guardian, per la penna del giornalista Alex Hern, che ha rivelato come i programmi “Siri” di Apple, “Alexa” di Amazon e di “Assistant” di Google abbiamo da tempo funzionato come piattaforme di registrazione a nostra insaputa e senza nessuna autorizzazione legale: in pratica questi programmi non solo hanno registrato centinaia di migliaia di conversazioni personali, incontri, colloqui di lavoro con lo scopo ufficiale di migliorare la qualità del servizio, ma hanno poi selezionato i dati in base ai contenuti e alle richieste delle aziende di analisi dei dati e dei servizi. A nostra insaputa, anche “momenti intimi” sono stati registrati da aziende che poi hanno utilizzato e utilizzeranno queste informazioni per loro interessi e scopi.

Torna in mente il film su Edward Snowden, colui che più ha denunciato questi problemi, in cui si racconta la storia di questo genio dell’informatica Usa che scappa verso Hong Kong e poi Russia: nascondeva tutti i telefonini delle persone presenti ai suoi incontri in forni a microonde, che, grazie alla loro schermatura, non permettevano l’ascolto delle conversazioni.

Ritornando al fondatore della Huawei, Ren Zhengfei, da tempo gode di una certa fama per aver finora vinto la battaglia per i sistemi 5G. I suoi sistemi digitali “Stand Alone”, tra l’altro economici, dal punto di vista tecnologico sono i migliori al mondo. La testata Asiatimes riportava il 21 agosto un intervento proprio di Ren Zhenfei dopo la notifica, da parte del Dipartimento di Stato statunitense, della proroga del divieto per le aziende statunitensi di far affari con la Huawei, che nel frattempo sta stipulando in questi ultimi mesi 46 contratti per circa 100 mila stazioni di 5G da installare in tutto il mondo.

Ancora oggi l’azienda acquista 67 miliardi di dollari di componenti digitali da varie aziende,11 miliardi solo Usa. Ren Zhengfei ha affermato nell’intervista: «Dopo questa battaglia, in tre, cinque anni, Huawei avrà nuovo sangue e nuova forza. E dopo che saremo riusciti a superare questo momento tra i più critici nella storia, una nuova “armata” sarà nata. Per fare cosa? Per conquistare il mondo». Un’affermazione equivoca che ha fatto drizzare le antenne a molti giornalisti.

Robin Sharma è un famoso personal trainer a livello mondiale, venuto alla ribalta per il suo best seller “Il monaco che vendette la sua Ferrari” (2007). In una delle sue lezioni a uomini d’affari tra i più famosi degli Stati Uniti d’America, riporta un episodio della vita dell’imperatore Marco Aurelio, il quale aveva uno schiavo che lo seguiva e che, nei momenti di trionfo mentre sfilava nella Roma imperiale acclamato dal popolo in festa, gli sussurrava all’orecchio: «Memento homo»: cioè ricordati che sei solo un uomo.

Marco Aurelio era sovrano potente e vincente. Lo storico Edward Gibbon, nella sua “Storia del declino e della caduta dell’impero romano” (1776), affermava che «Marco Aurelio ha segnato la storia di Roma, tanto che molti imperatori dopo di lui avocarono a sé qualche inesistente discendenza derivante da Marco Aurelio per dare prestigio al loro nome».

Una virtù eccelle tra tutte le grandi qualità di quest’imperatore: l’umiltà. La storia insegna che grandi e potenti re, despoti, tiranni e presidenti (ed ora Ceo di grandi aziende transnazionali) che hanno avuto il folle sogno di conquistare il mondo sono miseramente falliti. Forse Ren Zhengfei non ha letto Marco Aurelio

 

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