“Ho 80 anni e me ne infischio”

Sophia Loren e Brigitte Bardot festeggiano il compleanno a pochi giorni di distanza. Due dive cosi vicine, nell’età, ma così lontane come storia e personalità
Sophia Loren

Il 20 è toccato alla nostra Sophia Loren e il 28 toccherà a B.B., cioè Brigitte Bardot. Cosi vicine, nell’età, così lontane, come storia e personalità. La ragazza di Pozzuoli, star internazionale ancora in campo, bersagliata di Oscar, Golden Globes, David di Donatello, premi alla carriera da Venezia a Berlino; l’ex danzatrice e modella francese, star già a vent’anni, grazie al regista e marito Roger Vadim, icona di rivoluzione sessuale negli anni cinquanta e sessanta, ritiratasi dalla carriera a 38 anni per vivere con i suoi adorati animali – per i quali continua a dar battaglia-, incurante dell’invecchiamento. “Ho ottant’anni?-  ha detto -. Me ne infischio”. Al contrario della Loren, ormai americanizzata e sempre sui massmedia, che gli ottanta li ha festeggiati in Messico, abbronzatissima, e scultorea.

Due icone femminili del secondo novecento, la Bardot figlia di un industriale parigino, la Loren di una ragazza madre del napoletano. La francese dal nasino all’insù, spregiudicata, libera, con tante love story, battagliera icona della destra francese; la napoletana che si impone per una fisicità mediterranea ed un carattere viscerale in interpretazioni drammatiche che occupano tutto lo schermo.

Se la Bardot crea un clima, un modo di vivere e di pensare, la Loren è la femminilità allo stato puro, verace e intensamente donna.

Cosa scegliere fra le decine di film interpretati dalle due grandi?

Per B.B. “E Dio creò la donna” diVadim, “Piace a troppi" (1956) che la lancia come sex-symbol assediata dai giornalisti fino a tentare il suicidio, "Il disprezzo" (1964) di Godard, “Viva Maria!” di Malle.

Per Sophia "L’oro di Napoli" (1954) di De Sica, "La ciociara" (1960), sempre di De Sica, che le valse l’Oscar, e poi “Matrimonio all’italiana” (1964) con l’inseparabile amico Marcello Mastroianni con cui girò anche “Una giornata particolare” di Scola (1977).

Donne diverse, donne che hanno fatto la storia del cinema in lavori che ogni appassionato della settima arte dovrebbe tenere molto cari nella sua videoteca, attrici che hanno dato anima e corpo creando non solo il fenomeno della star internazionale, ma modelli di un immaginario collettivo e di un modo di far cinema che non può morire.

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