Hereafter
Impressionanti scene iniziali su uno tsunami che travolge una giornalista francese, introducono efficacemente al tema dell’aldilà.
La giornalista sopravvissuta, un bambino inglese che ha perso il fratello gemello, un operaio americano, che ha il dono di “vedere” il passato delle persone, finiscono per incontrarsi, aiutandosi reciprocamente.
L’ottantenne Clint Eastwood, questa volta, riflette sulla morte e sul dopo. Adotta il genere del racconto delle visioni “post mortem” e dei messaggi dai defunti. Ma lo fa con delicatezza, secondo il suo stile asciutto ed equilibrato. Accetta di esporre le esperienze come vengono raccontate, mostra con realismo il dolore e le difficoltà di quelli che restano, il pericolo di essere ingannati a scopo di lucro, la possibilità di orientare la propria vita più seriamente, con uno sguardo orientato all’aldilà.
Uniformandosi alla mentalità occidentale più scettica, sottolinea l’universalità del fenomeno, ma non presenta implicazioni religiose. Il film lascia un sottile senso della sopravvivenza dell’anima e del misterioso mondo che l’aspetta.