Da Guttuso alla pop art

L'estate ci riserva, in tutta la penisola, una serie di mostre da non perdere. Andiamo alla loro scoperta
"Natura Morta" di Guttuso

La natura di Piero Gilardi

Ha ricreato porzioni di natura in forma di tappeti, ha riprodotto volti di politici e industriali in maschere satiriche, ha coinvolto i manifestanti di un corteo a spingere tutti insieme un gigantesco masso e ha costruito sassi che battono al ritmo del nostro cuore. Crede in un’arte militante, democratica, libera dal mercato, motore positivo di trasformazione sociale. Con oltre 60 opere – dai famosi Tappeti-natura alle installazioni interattive fino al Parco d’Arte Vivente di Torino, e importanti lavori esposti dopo anni o ricostruiti per l’occasione – la grande monografica dedicata a Piero Gilardi racconta il percorso di un maestro per cui arte e vita si identificano e diventano impegno militante, a partire da quello ecologista.  Un maestro che è anche critico, ricercatore, attivista politico e sociale. Per lui, l’oggetto artistico supera la pura dimensione estetica: non è fatto per essere contemplato, ma vissuto, condiviso, partecipato. Quattro le sezioni, ciascuna delle quali comprende sia opere sia materiali di archivio (bozzetti, testi, fotografie d’epoca, piccoli lavori) che restituiscono a pieno l’articolazione del suo pensiero e della sua poetica.

Nature forever”, a cura di Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Marco Scotini. A Roma, museo Maxxi,  fino al 15 ottobre.

La Milano di Maria Mulas

Con la sua macchina fotografica Maria Mulas, tra le più importanti fotografe italiane riconosciuta a livello internazionale, ha saputo immortalare il mondo, dalle architetture ai personaggi dell’entourage artistico e culturale. Schiettezza, empatia e verità del soggetto sono i ‘cardini’ su cui si muove la sua ricerca e ampiamente illustrati nella selezione dei 200 ritratti, divisi in 7 sezioni, che scandiscono il percorso espositivo della mostra. Fil rouge dell’esposizione è Milano, la sua intensa storia culturale, la continua trasformazione che si traduce nell’essere costantemente al passo con i tempi. Mulas descrive con naturalezza ed empatia i diversi volti della città a cui è particolarmente legata, catturando i ritratti di artisti, galleristi, critici, designer, architetti, stilisti, scrittori, editori, giornalisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori e amici che con questa città hanno intessuto un particolare rapporto. Che si tratti di ritratti posati o di scatti rubati, nelle sue fotografie si legge una spiccata inclinazione a coltivare relazioni e incontri, una complicità con il soggetto che trapela dalle immagini. Nelle opere emerge l’abilità nel cogliere la naturalezza o l’artificiosità, le espressioni, gli atteggiamenti, le abitudini, i caratteri, gli stili di vita, in un continuo dialogo tra quotidianità ed eccezionalità, tra realismo e ironia.

Obiettivo Milano. 200 fotoritratti dall’archivio di Maria Mulas”, a Milano, Palazzo Morando|Costume Moda Immagine, fino al 6 settembre.

La Pop Art nella Collezione Sonnabend

Terzo appuntamento del progetto ‘Cortocircuito. Dialogo tra i secoli’, della Fondazione Musei Civici di Venezia al Centro Culturale Candiani. La mostra  ripercorre, attraverso un nucleo di oltre quaranta capolavori provenienti dalla Collezione Sonnabend – dal 2012 in deposito a lungo termine presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – gli straordinari anni Sessanta in America. È durante questo periodo che si afferma negli Stati Uniti, diventati nel frattempo il centro della produzione culturale e artistica mondiale, un nuovo modo di concepire l’opera d’arte, che si misura con la nascente cultura di massa e i nuovi media.  Dissacratoria e ironica, ma anche caustica e critica verso quella nuova società, già allora ‘schiava’ dell’industria dei consumi inebriata da quella omologazione che nel corso degli ultimi decenni del XX secolo sarà prologo alla società globale dei nostri tempi, la Pop Art diventerà uno dei movimenti più influenti, noti e persistenti nell’immaginario di tutto il ‘900. Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Jim Dine, Tom Wesselmann, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg e molti altri autori in mostra con opere-icone

Attorno alla Pop Art nella Sonnabend Collection. Da Johns e Rauschenberg a Warhol e Lichtenstein e a Koons“, a Mestre, fino al 5 novembre. La mostra sarà visitabile gratuitamente tutte le domeniche di agosto.

Il legno di Gehard Demetz

L’artista di Bolzano (1972) utilizza come materiale esclusivo della sua scultura il legno, a cui ha saputo dare nel corso degli anni una devianza contemporanea, uno scarto dalla regola e dalla funzionalità artigianale. Dando l’impressione, oltre che di scolpire, anche di comporre le opere attraverso assemblaggi di blocchetti di legno, Demetz introduce nelle sue sculture effetti di sfasamenti cromatici, distorsioni, allungamenti, anamorfosi, accorciamenti dimensionali, favoriti dall’uso di iconografie religiose, infantili, architettoniche, archetipiche, che conservano senso della memoria e della storia per dargli una nuova veste in chiave profondamente psicologica. La mostra si ispira quasi esclusivamente a tematiche legate a iconografie sacre sia livello liturgico (tabernacoli) che architettonico (chiese) o devozionale (Maria Vergine e Sacro cuore), a cui fanno da contrappunto immagini profane e dissacratorie (Hitler e Mao) e laiche (fienili della Val Gardena), in cui a predominare è la dissonanza, la dissolvenza, la metamorfosi tra condizione infantile e adulta, tra predestinazione e maledizione.

Introjection“ di Gehard Demetz, a cura di Marco Tonelli. A Roma, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, fino al 10 settembre.

Street art al Macro

Shepard Fairey, Wk Interact, Invader, Daim, Evol, Chaz Bojourquez, Diamond, JB Rock, Ron English, Lucamaleonte sono soltanto alcuni dei tantissimi artisti di fama internazionale presenti nelle varie sezioni della mostra, fra le quali quella dedicata ai due interventi di Keith Haring a Roma nel 1984. Dal 13 luglio, ad arricchire ulteriormente la mostra, è stata presentata una nuova opera di Shepard Fairey che affianca “Middle East Mural”, la tela di oltre 10 metri. La nuova opera, “Mural”, provienente dalla collezione privata di Drago, è esposta a Roma per la prima volta. È costituita da 15 pannelli che formano un pezzo unico di oltre 6 metri ed è stata realizzata dall’artista americano nel 2006.

Cross The Streets”, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, fino al 1° ottobre.

Il colore rosso in Renato Guttuso

Una selezione di lavori del pittore neorealista nato a Bagheria nel 1911 e morto a Roma nel 1987, tracciano un duplice percorso che è, allo stesso tempo, cronologico e tematico. Il rosso così com’è declinato all’interno delle opere di Renato Guttuso diventa sinonimo di sofferenza, passione, pietà, violenza, lotta, speranza, in altre parole, simbolo di vita attiva e partecipata, di vita sentita e vissuta, di vita umana ed in quanto tale debole e forte, buona e cattiva, reale e sognata. Gli olii su tela che ritraggono figure umane in interni domestici (un suo topos stilistico), nature morte, processioni di martiri e un carrettiere a riposo, dialogano con le chine su carta in cui quelli che appaiono abbozzi e appunti presentano già la consistenza del lavoro finito. Ad esempio, gli “studi per la crocefissione” presenti in mostra, sebbene siano solo una parte del lavoro completo, hanno in se stessi una forza e una personalità che pochi artisti, come Guttuso, sono in grado di creare con il solo gesto della propria mano. La mostra è stata inaugurata lo scorso 19 giugno in occasione del nono anniversario di nascita della Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di Catania a san Giovanni La Punta, istituzione attiva nella valorizzazione dei quattro fondi patrimoniali di cui dispone (il parco; la sezione di opere d’arte moderna e contemporanea; la collezione di abiti d’epoca e di libri antichi) e nella promozione artistica attraverso l’organizzazione di attività ed eventi culturali.

Rosso Guttuso. Opere1934-1984”, a S.G. La Punta – Catania, Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte, fino al 5 novembre, su prenotazione.

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