Guterres chiede di riformare l’Onu: Non riflette la realtà di oggi

Le migrazioni saranno il cuore del discorso della premier italiana Giorgia Meloni, che interverrà oggi all'Assemblea generale dell'Onu, con l’intenzione di non fare dell’Italia “il campo profughi dell’Europa”. Dalla nostra corrispondente da New York.
L'assemblea generale dell'Onu, foto Ap

Si è aperta ricordando l’alluvione di Derna e le sue migliaia di vittime, la 78ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres ha voluto iniziare il suo discorso da chi vive  “nell’epicentro dell’indifferenza”, ma anche nell’iniquità e nell’ingiustizia a causa delle guerre, del cambiamento climatico e di scelte politiche di leader vicini e lontani che seminano morte.

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, foto Ap
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, foto Ap

Il discorso di Guterres.
Di il problema”. Il segretario generale dell’Onu ha chiarito che non esiste alternativa alla riforma, affermando che “o si tratta di riforma o di rottura” e ulteriori frammentazioni. “Non mi faccio illusioni a riguardo”, ha detto spiegando che modificare il Consiglio di sicurezza, così come le istituzioni finanziarie internazionali, dal Fondo Monetario alla Banca per lo sviluppo, è una questione di potere in competizione. L’altro grande tema del segretario genera fronte alle sfide globali e ad un mondo cambiato, per Guterres le Nazioni Unite non riflettono più la realtà di oggi e “invece di risolvere i problemi, diventanole, dopo la lotta al cambiamento climatico, è stato quello della pace, richiamato dalla Carta delle Nazioni Unite. “Quando i Paesi non rispettano questi impegni, creano un mondo di insicurezza per tutti”, ha continuato Guterres, sottolineando che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha avuto ed ha gravi implicazioni per tutti in tutto il mondo. Ha chiesto con forza di non smettere di lavorare per la pace e di “perseguire ogni strada per alleviare le sofferenze dei civili in Ucraina e oltre”. Molti Paesi avevano chiesto che il focus di quest’anno fosse il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile e non nuovamente il conflitto ucraino, che lo scorso anno invece aveva tenuto banco.

Il presidente ucraino Zelenskyy e il segretario generale dell'Onu Guterres, foto Ap
Il presidente ucraino Zelenskyy e il segretario generale dell’Onu Guterres, foto Ap

L’intervento di Zelensky.
Anche per questo il presidente ucraino Zelensky si è recato a New York di persona, per evitare che il mondo perdesse interesse – o pazienza– nei confronti del più grande conflitto in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale. Zelensky ha voluto rafforzare i legami con gli Stati Uniti e con i suoi alleati, cercando di conquistare i tanti altri Paesi che hanno accuratamente evitato di schierarsi. Il leader ucraino ha incontrato in un bilaterale anche il presidente del Sudafrica, che ha evitato di votare qualsiasi risoluzione che riguardasse Kiev. Il presidente ucraino presenta la causa ucraina come una causa globale per tutte le nazioni che potrebbero finire minacciate da un Paese più forte. Del resto l’utilizzo del grano come arma di guerra è prova che la guerra ha travalicato i confini nazioni sin da subito. “L’obiettivo dell’attuale guerra contro l’Ucraina è trasformare la nostra terra, la nostra gente, le nostre vite, le nostre risorse, in un’arma contro di voi, contro l’ordine internazionale basato sulle regole”, ha dichiarato Zelensky nel suo discorso di indirizzo.

Il presidente americano Biden all'Assemblea generale dell'Onu, foto Ap
Il presidente americano Biden all’Assemblea generale dell’Onu, foto Ap

Le dichiarazioni di Biden.
Il presidente americano Joe Biden, nel suo intervento, seguito a quello del presidente brasiliano, che per tradizione apre i discorsi ufficiali dei leader di governo, ha per primo suggerito di non restare indifferenti alla causa di Kiev. “Se permettiamo che l’Ucraina venga spartita, l’indipendenza di quale nazione è sicura? Suggerisco rispettosamente che la risposta sia no”, ha detto il presidente Usa che dal palco delle Nazioni Unite ha cercato di contrastare la fatica della guerra che serpeggia all’estero e anche in patria, con i repubblicani della Camera sempre più convinti di dover bloccare ulteriori aiuti militari.

A Biden, i membri permanenti del Consiglio di sicurezza hanno lasciato l’intero palcoscenico: infatti i leader di Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna non parteciperanno e il presidente americano si è preso la scena per convincere anche i Paesi in via di sviluppo e titubanti a passare dalla sua parte. Se con la Russia il presidente americano è stato duro, si è rivelato più moderato verso la Cina. “Cerchiamo di gestire in modo responsabile la concorrenza tra i nostri Paesi in modo che non sfoci in un conflitto”, ha dichiarato Biden mostrandosi disponibile a lavorare a piani comuni, come quello del climate change.

Giorgia Meloni all’Onu, foto del governo, licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

La presidente Meloni.
Oggi, mercoledì, sarà il giorno di Giorgia Meloni all’Onu. La premier italiana ha già annunciato che il tema delle migrazioni e la lotta ai trafficanti di esseri umani saranno al centro del suo discorso. L’intervento della presidente del Consiglio è previsto alle 19, ora locale, l’una per l’Italia. “Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”, ha detto Meloni in un incontro con i giornalisti, spiegando che chiederà “un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite” perchè “un’organizzazione come l’Onu, che è stata fondamentale per sconfiggere la schiavitù, non consenta il ritorno di quella barbarie sotto altre forme”.

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