Grillo-Renzi, prove tecniche di dialogo

Mercoledi prossimo a Palazzo Chigi, in diretta streaming, il confronto tra il M5S ed il Pd sulla legge elettorale. Escluse la presenza di Grillo e Renzi, in campo le seconde linee
Matteo Renzi

Come si è arrivati a questo incontro. Sul suo blog Grillo scrive una lettera aperta («Renzi, se ci sei batti un colpo»), con cui auspica un incontro con il premier sulla legge elettorale. È la prima apertura nei confronti della maggioranza da parte del M5S, che così la giustifica: «Sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge elettorale approvata dai suoi iscritti e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non, a maggioranza, dai soli voti della direzione del Pd». La risposta di Renzi non si fa attendere: «Ci sono molte cose che continuano a vederci su fronti contrapposti, ma è importante che le forze politiche più rappresentative provino a scrivere insieme le regole del gioco. Nessuno ha la verità in tasca, tutti possono dare una mano».

L’incontro dunque si terrà e l’appuntamento è stato concordato per mercoledi 25 a Palazzo Chigi. E ci sarà pure la diretta streaming: «Stavolta la chiediamo noi – dice Renzi – perché é bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani».

Al tavolo siederanno solo le seconde linee. Il premier non parteciperà all'incontro, dove sarà rappresentato da due fedelissimi come il ministro Maria Elena Boschi e il portavoce Lorenzo Guerini. Assente anche Grillo, la delegazione del M5S sarà guidata dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che sarà accompagnato dai due capigruppo di Camera e Senato Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella e dall’estensore della proposta di legge Danilo Toninelli.

Dialogo difficile. Nell'attesa di vedere gli sviluppi, è certo che le trattative saranno tutt'altro che semplici. All’onorevole Bucarella che promette di presentarsi all’incontro “con spirito costruttivo e senza ostruzionismo”, replica il ministro Boschi ponendo dei paletti: «siamo disponibili al dialogo, ma dopo mesi di lavoro del governo e delle commissioni parlamentari, bisogna capire che non sarebbe serio ricominciare da zero, ed eventuali modifiche devono essere condivise dalla maggioranza».Da parte del Pd, infatti, si considera “blindato” l’accordo del Nazareno sull’Italicum, anche se Berlusconi non ritiene definita l’intesa sulla riforma del Senato e rilancia addirittura il presidenzialismo (su cui Renzi dissente).  

Le differenze. Le due leggi a confronto (Italicum-Renzi/Berlusconi, Democratellum-Grillo) nascono da basi assai diverse. La prima prevede un sistema maggioritario, la seconda un sistema proporzionale corretto; la prima le liste bloccate, la seconda le preferenze; la prima un premio di maggioranza (da attribuire anche dopo un eventuale doppio turno di ballottaggio) e soglie di sbarramento per l’accesso ai seggi (differenziate per i partiti che corrono da soli e per quelli apparentati in coalizioni), la seconda nessun premio di maggioranza, nessuna soglia di sbarramento e nessuna previsione di coalizioni predefinite. Unico punto di convergenza: collegi di dimensioni medio-piccole, con numero ridotto di candidati per circoscrizione.

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