Greenaccord, il grido della Terra

Apre oggi il forum internazionale che riunisce più di cento giornalisti. Tema: la crisi ecologica, e la sua incidenza nelle scelte politiche e democratiche dei Paesi
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Recessione economica, crisi ecologica, aumento del divario tra ricchi e poveri, inefficacia degli attuali sistemi democratici a far fronte alle sfide del futuro. Cento giornalisti da quaranta Paesi si trovano a confronto con quindici economisti e sociologi per parlare di queste quattro grandi sfide che accomunano decine di Stati nel mondo, compresi i Paesi occidentali avanzati.

 

L’appuntamento è dal 19 al 22 ottobre in provincia di Cuneo, che accoglie Greenaccord, ovvero il Forum Internazionale dell’informazione per la Salvaguardia della Natura “People building future: media, democrazia e sostenibilità”. Tema di quest’anno: idee e strumenti per rendere centrali i cittadini nelle scelte contro la crisi globale e i suoi risvolti economici, politici, sociali ed ecologici. Sulle quattro grandi questioni che richiedono un nuovo ruolo, forte e centrale, da parte delle opinioni pubbliche, si cercano soluzioni. Quali sono le soluzioni migliori per coinvolgere i cittadini nelle grandi scelte politiche del proprio Stato? Come è meglio riformare le attuali democrazie per evitare che collassino sotto il peso delle loro contraddizioni? Quali esperienze virtuose possono essere portate a modello? Come è possibile comunicare questi argomenti in modo che ne sia compresa l’importanza dall’opinione pubblica?

 

Aspetto caratterizzante del Forum, che si rinnova da nove anni in varie parti del Paese, è quello di avere, tra i protagonisti, giornalisti provenienti da tutto il mondo, perché spetta a loro dover comunicare i temi ambientali alle loro rispettive opinioni pubbliche. Una tappa irrinunciabile per poter trasformare le preoccupazioni degli esperti in politiche pubbliche concrete a salvaguardia della natura. Nei quattro giorni di convegno, si daranno il cambio quindici relatori, economisti, politici esteri, filosofi, giornalisti, sociologi, scrittori, che analizzeranno i modi per coinvolgere i cittadini nella gestione dei beni comuni e per introdurre forme di partecipazione sostanziale che superino i difetti dell’attuale modello di democrazia rappresentativa. Con relazioni teoriche e con casi pratici di soluzioni virtuose già sperimentate in giro per il mondo.

 

Oggi si inizia al Centro Incontri della provincia a Cuneo con la lectio magistralis di Benjamin Liberoff, direttore del ministero del turismo e sport dell’Uruguay, seguito dagli interventi di William Rees della Columbia University, Euclides Mance, fondatore del World Social Forum, Robert Engelman direttore del Wordlwatch institute, Vandana Shiva, vincitrice nel 1993 Right Livelihood Award e Hachmi Kennou governatore del World Water Council. Giovedì il tema sarà incentrato sui conflitti con André Junqueira Ayres Villas-Bôas, segretario dell’Instituto Socioambiental, Belkacem Mostefaoui, sociologo di Algeri, Luciano Canova della Cattolica di Milano e Luciano Valle dell’Università di Pavia. Venerdì ad Alba al Centro Ricerche Ferrero parlano di nuovi media Igancio Ramonet, presidente dell’associazione Memoires des luttes e già direttore di Le monde diplomatique, Tetsuro Akanegakubo, direttore della Scuola Giapponese di Roma, Piero Bianucci de La Stampa e Pietro Rosina ad di Energhe. Si chiude sabato con Felix Finkbeiner, fondatore di Plant-for-The-Planet, Paola Cunsolo del National Geographic Television e Anna Marson assessore al governo del territorio e alla valorizzazione del paesaggio alla Regione Toscana.

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