Grecia, Tsipras al governo con la destra
Con la schiacciante vittoria della sinistra di Syriza è iniziata una nuova era nelle relazioni tra lo Stato e la Chiesa ortodossa ed altre comunità religiose in Grecia. Molte autorità religiose si stanno chiedendo se Alexis Tsipras andrà avanti nella separazione tra Stato e Chiesa: una possibilità che appare difficile al momento, in quanto la priorità immediata del nuovo governo – che, non dobbiamo dimenticarlo, è formato da una coalizione tra Syriza e il centrodestra di Anel – è affrontare i molteplici aspetti dell'impatto della crisi economica sulla società greca e al tempo stesso le richieste della troika – Ue, Bce e Fondo monetario internazionale.
Tuttavia, prima delle elezioni, Alexis Tsipras ha affermato che ci dovrebbe essere una razionalizzazione nelle relazioni tra Stato e Chiesa. Coerentemente con le sue posizioni e i suoi valori, il nuovo primo ministro appena dopo l'elezione ha compiuto un gesto che nessuno dei suoi predecessori aveva nemmeno mai pensato di fare: nell'entrare ufficialmente in carica davanti al presidente della Repubblica ha scelto di prestare un giuramento civile, invece di quello religioso tradizionale. Prima aveva fatto visita all'arcivescovo di Atene Hyeronimus per informarlo della sua decisione, un gesto molto apprezzato dalla Chiesa.
«Sono venuto per ricevere la sua benedizione», ha dichiarato Alexis Tsipras davanti alle telecamere, ed ha assicurato all'arcivescovo che «le relazioni tra Stato e Chiesa saranno più intense e più significative di prima». E infatti, come già in passato, ha ricordato in special modo l'importanza del lavoro della Chiesa nel sociale, assicurando che ci sarà stretta collaborazione con le istituzioni religiose nel sostegno ai cittadini che colpiti dalla crisi economica.
Tsipras, per quanto dichiaratamente ateo, negli anni passati ha cercato di stabilire buone relazioni e di cooperare con il patriarca ecumenico Bartolomeo e l'arcivescovo Hyeronimus, e l'estate scorsa ha visitato per la prima volta la comunità monastica del Monte Athos. Per quanto riguarda le altre comunità religiose in Grecia, Syriza ha mostrato volontà di collaborare con i vescovi cattolici, la comunità protestante, gli imam della minoranza musulmana in Tracia e la comunità ebraica. Si è inoltre impegnata a rispettare i diritti di ogni comunità religiosa riconosciuta e degli immigrati che hanno trovato rifugio in Grecia.
(Traduzione di Chiara Andreola)