Grecia in lutto per l’incidente ferroviario
L’intera Grecia è scioccata e in profondo lutto. A parte il dolore per tante vite perdute ci si interroga sull’assurdità di questo incidente e sul perché due treni diretti in direzioni opposte si siano trovati sullo stesso binario.
A bordo del treno passeggeri (l’altro era un treno merci) si trovavano 350 persone, l’80% studenti universitari che tornavano alle loro facoltà dopo il lungo weekend di carnevale: i festeggiamenti di carnevale e del primo giorno di Quaresima sono molto partecipati in Grecia. Finora sono stati trovati 46 cadaveri e sono almeno un centinaio i feriti – 20 in gravi condizioni – ma ci sono anche dispersi. Si teme che il numero dei morti possa aumentare dopo i lavori per accedere ai primi due vagoni, completamente distrutti, dove si trovava la prima classe e il vagone ristorante.
L’inchiesta è ancora in fase iniziale. Anche se il capostazione alla guida del treno ha ammesso il proprio errore, inconsapevole fino all’ultimo di aver mandato il treno passeggeri diretto da Atene a Salonicco sullo stesso binario di un treno merci proveniente da Salonicco e diretto ad Atene, sembra che il terribile incidente sia dovuto ad una combinazione di fattori: all’errore umano andrebbe aggiunta la mancanza di personale qualificato ed esperto (come è possibile che un portabagagli diventi capostazione con un training di solo pochi mesi?), la carenza di manutenzione e infrastrutture inefficienti. È inconcepibile che nel 2023 il sistema di controllo dei treni sia ancora in gran parte manuale, e ancora più assurdo è il fatto che molti sistemi automatici siano stati acquistati ma mai installati, o installati in parte o installati ma non funzionanti.
Le scene agli ospedali di Larissa, Katerini e Salonicco ricordano una tragedia antica. Ci sono molti psicologi che tentano di assistere parenti e amici delle vittime, ma il loro lavoro risulta estremamente difficile. Cosa dire a genitori che devono essere sottoposti al test del Dna perché i loro figli sono carbonizzati e non riconoscibili? Cosa dire ai genitori di due delle vittime: due ragazze gemelle che viaggiavano per prima volta in treno? Cosa dire alla giovane mamma che ha visto sua bambina di sei mesi scaraventata a molti metri dall’urto violento? «Datemi almeno una parte di mio figlio!», urla una madre che cerca tra i poveri resti umani qualcosa da seppellire. E un’altra grida: «State tutti zitti, ora urlano le madri!».
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Kostas Karamanlis, ovviamente scioccato e quasi in lacrime per ciò che ha visto nel luogo dell’incidente, si è dimesso assumendosi la responsabilità politica del disastro: «È l’unica cosa che posso fare per rispetto alle vittime e alle loro famiglie» ha detto tra l’altro. Poco dopo si è dimessa l’amministrazione dell’Ose, l’Organizzazione delle Ferrovie elleniche, e della controllata Ergose (società responsabili delle infrastrutture ferroviarie). Purtroppo questo non cambia la triste realtà, come non la cambia l’arresto del capostazione reo confesso che guidava uno dei treni.
Questo terribile e fatale incidente è proprio assurdo perché non si tratta di un disastro naturale come un terremoto, che non può essere previsto. Si tratta di una tragedia causata da pura negligenza umana, e non solo quella del capostazione.
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