Grecia fra terremoto, Covid e problematiche irrisolte

Un terremoto di intensità 6,7 della scala Richter, con epicentro al largo dell’isola di Samo, ha colpito venerdì 30 ottobre sia le isole greche che la costa turca. Una calamità per la Grecia che si aggiunge alla pandemia, alla crisi economica e al pericoloso contenzioso con la Turchia. Sul fronte politico, Alba Dorada è stata condannata come organizzazione criminale.

I danni più gravi del terremoto di venerdì scorso nell’Egeo si sono avuti a Smirne (Turchia) più che a Samo (Grecia), dove comunque più di 300 case hanno subito danni e una ragazza di 15 anni e il suo fidanzato di 17 hanno perso la vita per il crollo di un muro.

Dopo il terremoto, e visto che i danni a Smirne erano molto più gravi (100 morti e quasi mille feriti), il governo greco ha dichiarato la sua disponibilità a soccorrere gli abitanti della costa turca, come d’altronde aveva fatto anni fa quando ci fu un grande terremoto ad Instanbul. E questo nonostante i grandi contrasti fra i due Paesi e il fatto che neppure tre mesi fa per poco non era scoppiata una guerra fra Ankara e Atene, un’eventualità che purtroppo esiste ancora. Ma il governo turco ha rifiutato qualsiasi assistenza greca affermando che «non ne avevano bisogno».

Non solo, il giorno dopo è stato emanato un nuovo avviso Navtex per segnalare attività navali turche nelle acque greche dell’Egeo. Nonostante il terremoto, il governo turco ha continuato a lanciare segnali provocatori con violazioni delle acque territoriali e dello spazio aereo, minacce e pesanti richieste; ma nello stesso tempo si è dichiarato aperto e disponibile per un dialogo con la Grecia, purché senza condizioni. Ė piuttosto difficile per la Grecia accettare di dialogare in questi termini, cioè senza condizioni. E poi che significa? Accettare tranquillamente che navi militari turche navighino attorno alle isole greche?

Nel contesto attuale greco, dove un disastro naturale come il terremoto si aggiunge alle tensioni per la difesa nazionale e la crisi del Covid-19, che ormai non riguarda solo la salute publica, ma l’intera economia, la questione dei profughi non occupa più le prime pagine. Però il problema rimane, nonostante gli sforzi enormi per migliorare la situazione. Dopo l’incendio a Moria, è stato allestito un nuovo e migliore campo profughi, che per il momento ospita quasi 3.500 profughi e migranti. La verità è che la maggior parte di loro non vuole entrare nel nuovo campo (per protesta contro il mancato trasferimento sulla terraferma) e preferisce allogiare sotto i ponti, per strada o occupando terreni privati, cosa che crea nuove tensioni. Eppure più di mille persone sono state trasferite sulla terraferma, e molti minorenni sono stati accolti da alcuni Paesi europei, purtroppo non abbastanza rispetto al numero complessivo.

Di recente è stato firmato un accordo tra Grecia e Danimarca per il sostegno economico di minorenni non accompagnati. Si tratta di un programma che che è stato attivato dal primo novembre 2020 e durerà fino al 30 aprile 2022: prevede la creazione di strutture specifiche di accoglienza, educazione, istruzione e integrazione nella società greca. Però, nonostante gli sforzi nazionali e la disponibilita di alcuni Paesi europei, la soluzione del problema appare ancora lontana, e lo sarà finchè la causa del problema non verrà affrontata in un modo giusto, definitivο e soprattutto umano e solidale.

Intanto, dopo cinque anni di udienze, in Grecia il Tribunale di Atene ha dichiarato Alba Dorata un’organizzazione criminale ed ha condannato parecchi dei suoi membri. Alba Dorata era arrivata a ottenere il 10% dei voti alle elezioni, per poi finire a meno del 3% nelle ultime consultazioni. Ė stato chiarito, perlomeno, che non si tratta semplicemente di un partito di destra, per quanto estrema, ma di un movimento neonazista con simboli e atteggiamenti riconducibili direttamente all’ideologia nazista, responsabile di aggressioni a migranti e attivisti di sinistra, e con iniziative che in molti casi sono arrivate perfino al delitto, come per l’omicidio di Pavlov Fyssas, un rapper antifascista di 34 anni assassinato nel 2013. A favorire la nascita di un fenomeno come Alba Dorata è stata la crisi socio-economica degli ultimi anni, e la profonda delusione che il sistema politico ha generato in una parte dei greci. La condanna è stata senza dubbio una vittoria della democrazia, ma dal momento che la vera causa dell’insorgere di un tale fenomeno non è stata seriamente e definitivamente affrontata, non è affatto certo che non riemerga e si ripresenti prima o poi.

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